I Consulenti del lavoro in sciopero contro gli adempimenti della Comunicazione unica

Pubblicato il 27 gennaio 2015 L’Ancl (l’Associazione nazionale dei consulenti del lavoro) ha comunicato ai ministeri del Lavoro e dell’Economia, all’Agenzia delle Entrate, all’Inps e Inail, alla Commissione di garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero e a tutti gli organismi competenti la decisione della categoria di proclamare uno sciopero dal 7 al 14 marzo per protestare contro i nuovi adempimenti che riguardano la Comunicazione Unica.

Il sindacato di categoria, in una nota mette al corrente che nella settimana in questione, “i consulenti del lavoro italiani si asterranno da qualsiasi attività professionale connessa all'elaborazione e alla trasmissione degli adempimenti relativi alla Comunicazione Unica (ex Cud), la cui scadenza per la presentazione all'Agenzia delle entrate è proprio il 7 marzo”.

La motivazione sta nel fatto che le nuove disposizioni del Dlgs Semplificazioni fiscali, in vigore da metà dicembre, non sono state coordinate con le altre disposizioni già in vigore relative agli adempimenti dei sostituti d’imposta. I professionisti sono così chiamati ad elaborare e trasmettere la Comunicazione unica entro il 7 marzo 2015, senza tener conto che le informazioni in essa riportate sono frutto di adempimenti che gli stessi sostituti d’imposta assolvono proprio nei mesi da gennaio a marzo. Dunque, secondo l’Ancl “ai consulenti del lavoro manca il tempo materiale per elaborare la dichiarazione”.

Lo sciopero è, così, il frutto di una esasperazione dell’intera categoria, che da mesi ha evidenziato questa incongruenza di scadenze/adempimenti, senza però essere stati ascoltati.

Ora, dunque, la richiesta non più rinviabile dell’Associazione di una proroga della Cu e l’apertura di un dialogo per stabilire un calendario definitivo e sensato. Se i consulenti del lavoro non procedono con la compilazione della Certificazione unica, l'intera operazione del 730 precompilato verrebbe messa a rischio, con problemi ancora più grandi e disagi per i contribuenti.

Una protesta sui tempi stretti per svolgere i loro adempimenti e su un sovrapporsi di scadenze fiscali arriva anche dall’Unione dei giovani dottori commercialisti (Ungdcec), che lamenta la necessità “ormai di fare ordine”.
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