I possibili interventi sul rimborso delle pensioni

Pubblicato il 12 maggio 2015 A seguito della sentenza n. 70 del 2015, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del blocco della rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, per gli anni 2012 e 2013, di importo complessivo superiore a tre volte il trattamento minimo INPS, la Corte Costituzionale è dovuta intervenire fornendo alcune precisazioni.

Più nel particolare, con comunicato del 7 maggio 2015, l’Ufficio stampa della Corte, si è pronunciato in relazione alle notizie che attribuiscono alla Corte stessa dichiarazioni in merito alla naturaautoapplicativadella decisione in questione. Posto che viene sostenuto che non è stata rilasciata alcuna dichiarazione al riguardo, il comunicato ricorda che le sentenze della Corte che dichiarano l'illegittimità costituzionale di una norma di legge o di un atto avente forza di legge, producono la cessazione di efficacia della norma stessa dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione.

Da quel momento, gli interessati possono adottare le iniziative che reputano necessarie e gli organi politici, ove lo ritengano, possono adottare i provvedimenti del caso nelle forme costituzionali.

E il Governo sta, infatti, pensando ad un decreto legge che permetta l’applicazione della decisione del giudice delle leggi e, quindi, procedere ai rimborsi, riducendo al minimo l’impatto sui conti pubblici.

Da indiscrezioni emerge la possibilità di rimborsi rateali e non a tutti, ma solo alle pensioni più basse, compresa la possibile rimodulazione per gli assegni futuri, con il rispetto dei criteri di progressività e temporaneità.
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