I profitti derivanti dallo sfruttamento della prostituzione sono imponibili

Pubblicato il 30 novembre 2010 Tra le categorie dei redditi tassabili devono ricomprendersi anche i proventi derivanti da fatti, atti o attività qualificabili come illecito civile, penale o amministrativo, cosicché risponde del reato di cui all’articolo 5 Decreto legislativo n. 74/2000 chi, al fine di evadere le imposte sui redditi, non dichiari i proventi derivanti dall’attività illecita di sfruttamento della prostituzione.

E' quanto statuito dai giudici di Cassazione, Terza sezione penale, nel testo della decisione n. 42160 del 29 novembre 2010, relativa ad una vicenda in cui una donna aveva impugnato la condanna impartitale per evasione fiscale per non aver dichiarato, nel 2003, quasi 200mila euro di profitti derivanti dallo sfruttamento della prostituzione.
Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

MIMIT: risorse aggiuntive per innovazione e Contratti di Sviluppo

16/10/2025

Equipollenza corsi formativi gestori della crisi: precisazioni del CNDCEC

16/10/2025

Salario minimo: dalla rappresentatività alla maggiore applicazione

16/10/2025

Bando Brevetti+ 2025, contributi a fondo perduto

16/10/2025

Dalla rappresentatività alla prevalenza applicativa: la nuova logica del salario minimo

16/10/2025

Commercialisti, nuovo Regolamento formazione professionale continua: tutte le novità

16/10/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy