I profitti sono miei, i costi si dividono

Pubblicato il 11 maggio 2017

C’è stato un periodo in passato in cui l’azienda “Vesto sposi Ardimentosi sas” non conosceva la parola crisi. Ora il vento è drasticamente cambiato: le nozze non sembrano godere di particolare popolarità e poi, attualizzando in modo ancor più paradossale e ironico Troisi, pare che marito e moglie …siano le persone meno adatte al matrimonio!

Fatto sta che Timoteo Ardimentosi, il deus ex machina dell’impresa che confeziona abiti per il grande passo, ha deciso di non privarsi dei propri dipendenti nonostante la perdurante carenza di lavoro. Dopo aver utilizzato ammortizzatori sociali, ferie e permessi, per non perdere le professionalità acquisite e per scommettere ancora con ottimismo e spavalderia sul futuro, ha deciso arbitrariamente di mettere a riposo non retribuito di tanto in tanto i propri lavoratori.

Ma si sa, il motto falettiano è sempre valido, “il paese è piccolo e la gente mormora”. Così, grazie a specifici strumenti in grado di captare sibili e fruscii, gli ispettori del lavoro eseguono un accesso in azienda, ascoltano i lavoratori ed esaminano la documentazione, al fine di verificare compiutamente le ragioni poste alla base dell’attuata sospensione unilaterale della prestazione di lavoro (Ministero del Lavoro, nota prot. n. 37/0014886 del 22/08/2013).

“Non si possono lasciare a casa i propri dipendenti con la dicitura ‘assenza non retribuita’!”, tagliano corto gli ispettori.

“Allora spiegatemi voi come devo comportarmi – risponde stizzito Ardimentosi – c’è crisi economica e non si sposa più nessuno, mica dipende da me, la fate semplice voi!”.

“La giurisprudenza in materia è chiarissima, il datore di lavoro non può unilateralmente ridurre o sospendere l’attività lavorativa e rifiutare di corrispondere la retribuzione, anche quando i cali di commesse siano riferibili a crisi economiche, congiunturali o strutturali (cfr. Cass. civ. Sez. lavoro, 11/04/2012, n. 5711) – ribattono i funzionari ispettivi – Si chiama rischio d’impresa e tale incognita non può ricadere sui dipendenti. Non si può essere imprenditori intrepidi e baldanzosi solo quando tutto va per il verso giusto, è un po’ troppo facile tenersi i profitti e pretendere di condividere i costi…

Le considerazioni espresse sono frutto esclusivo dell’opinione degli autori e non impegnano l’amministrazione di appartenenza

Ogni riferimento a persone esistenti e/o a fatti realmente accaduti è puramente casuale

Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

NIS, al via la seconda fase: misure, obblighi e scadenze ACN

02/05/2025

Licenziamento in malattia legittimo se l’attività extra ostacola la guarigione

02/05/2025

Credito estero: no a decadenza per omessa indicazione in dichiarazione

02/05/2025

UCPI: sciopero e manifestazione nazionale contro il Decreto sicurezza

02/05/2025

Maternità e formazione professionale continua, chiarimenti commercialisti

02/05/2025

Superbonus e CILA-S: decadenza dell’agevolazione per mancata compilazione del quadro F

02/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy