I ritocchi sulla riforma della mediazione oggetto di confronto

Pubblicato il 13 maggio 2011 Durante un confronto sulla riforma della mediazione con il ministro della Giustizia, Alfano, il presidente del Cndcec, Claudio Siciliotti, ha espresso parere sfavorevole “a qualsivoglia ipotesi di abrogazione della obbligatorietà della mediazione e a qualsivoglia ipotesi di sospensione dell’operatività della riforma”. Siciliotti ha sollevato perplessità anche in sull’ipotesi che possa essere introdotta l’obbligatorietà dell’assistenza tecnica legale in sede di mediazione. Secondo il presidente Cndcec “è fuori di dubbio che un numero rilevante di mediazioni si svolgono e si svolgeranno con la partecipazione dei legali delle parti, ma è giusto che ciò sia rimesso alla loro volontà, laddove invece l’obbligatorietà, in una fase che resta pregiudiziale, determinerebbe la percezione da parte del cittadino di una moltiplicazione di oneri imposti e sarebbe davvero un risultato paradossale, atteso che la riforma mira proprio ad abbattere i costi della giustizia per il cittadino, oltre che a snellirne i tempi”.

Dal lato notai, si registra l’intervento del presidente del notariato, Laurini, il quale ribadisce che lo sbaglio è stato quello iniziale di non coinvolgere nella nascita della riforma una parte importante come quella dell’avvocatura. Inoltre, sempre Laurini esprime perplessità sui 5mila euro spartiacque dell’obbligarietà o meno della procedura. Il limite è troppo basso e, dunque, ricomprenderebbe solo cause di incidenti stradali e poche altre.
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