Il Dpcm sullo Spid (Sistema dell'identità digitale) in “Gazzetta”

Pubblicato il 10 dicembre 2014 Attraverso il Sistema Pubblico per la gestione dell'Identità Digitale di cittadini e imprese (SPID) si favorisce la diffusione di servizi in rete e l'agevolazione per l'accesso agli stessi da parte di cittadini e imprese.

Con il Dpcm 24 ottobre 2014, pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 285 del 9 dicembre, sono state diffuse le caratteristiche dello Spid nonchè i tempi e le modalità di adozione del sistema da parte delle pubbliche amministrazioni e delle imprese.

Nello specifico, lo Spid consente agli utenti di avvalersi di gestori dell’identità digitale e di gestori di attributi qualificati per consentire ai fornitori di servizi l’immediata verifica della propria identità e di eventuali attributi qualificati che li riguardano.

Entro 60 giorni dalla pubblicazione del Dpcm, l'Agenzia per l'Italia digitale dovrà emanare un regolamento recante le procedure necessarie per consentire ai gestori dell'identità digitale, tramite l'utilizzo di altri sistemi di identificazione informatica conformi ai requisiti dello SPID, il rilascio dell'identità digitale.

Non possono aderire allo SPID i soggetti privati fornitori di servizi il cui rappresentante legale, soggetto preposto all'amministrazione o componente di organo preposto al controllo, risulta condannato con sentenza passata in giudicato per reati commessi a mezzo di sistemi informatici.
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