Il Fisco ingabbia le stock option

Pubblicato il 11 dicembre 2006

L’agenzia delle Entrate si prepara in questi giorni a rispondere alle incertezze che aleggiano sul regime fiscale delle stock option, in relazione alle modifiche introdotte dalla manovra d’estate, il Dl 223/06, e da quella d’autunno, il Dl 262/06. Anche , in discussione in Senato, potrebbe apportare correzioni in tale ambito. L’articolo 2, comma 29, del Dl 262/06, prevede il mantenimento dell’agevolazione solo con particolari condizioni. I nodi da sciogliere si possono riassumere in tre punti:

- il termine di tre anni per l’opzione, che offre dubbi sui vecchi piani di stock option che non prevedevano termini o ne prevedevano di più brevi;  

- la doppia imposizione in caso di vendita, per la quale ci si domanda come si faccia ad evitare la doppia imposizione sulla plusvalenza realizzata sulle azioni disponibili cedute in precedenza, nel caso della cessione delle azioni disponibili e successivamente (nei cinque anni) di parte o tutte quelle non disponibili; 

- la tassazione della minusvalenza, non attualmente disciplinata, che si creerebbe in caso di vendita nel quinquennio delle azioni ad un valore inferiore al valore normale alla data dell’assegnazione.  

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