Il giornalista può riportare una propria interpretazione dei fatti

Pubblicato il 24 ottobre 2009

I giornalisti hanno ricevuto un rilevante riconoscimento dai giudici della Corte di cassazione che nella sentenza n. 40408 del 2009, della V sezione penale, hanno posto in risalto il loro ruolo fondamentale che essi occupano nella nostra società come veicolo di informazione sul funzionamento della pubblica amministrazione.

A tale plauso è conseguita affermazione del principio per il quale è ammissibile che il giornalista possa dare una propria personale interpretazione dei fatti a cui si riferisce arrivando anche ad insinuare, per provocazione, alcune conseguenze possibili. Tutto ciò purché non si cada nell’uso di frasi ingiuriose od offensive.

La Corte ha quindi assolto, perché il fatto non costituisce reato, dall’accusa di diffamazione una giornalista di un quotidiano siciliano che in un articolo, in merito ad un ispezione del Ministero del tesoro avvenuta presso l’Istituto autonomo case popolari, aveva affermato come il Presidente dell’ente aveva suggerito ai dipendenti di tenere un comportamento di ostracismo verso gli ispettori.

Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Separazione delle carriere: approvata la riforma, ora il referendum

31/10/2025

Collegato agricolo: sostegno a filiere, giovani e donne

31/10/2025

Giustizia e intelligenza artificiale: i limiti fissati da Cassazione e TAR

31/10/2025

Dogane, dal 1° novembre 2025 nuovo assetto organizzativo: cosa cambia

31/10/2025

ISCRO: come prepararsi alla scadenza del 31 ottobre

31/10/2025

Assegno per il nucleo familiare anche ai nonni se c’è la vivenza a carico

31/10/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy