Il Gip non può retrodatare l'inizio delle indagini preliminari

Pubblicato il 28 ottobre 2009
Le Sezioni Unite penali della Corte di cassazione, nel testo della sentenza n. 40538 del 20 ottobre scorso, hanno escluso che il giudice per le indagini preliminari possa, in caso di tardiva iscrizione della notizia di reato, “ricollocare” il termine iniziale di decorrenza delle indagini preliminari al momento in cui l’iscrizione avrebbe dovuto essere effettuata.

Ed infatti – continua la Corte – poiché nel sistema non sono presenti disposizioni specifiche che consentano tale retrodatazione, “non è dato neppure individuare né un principio generale di sindacabilità degli atti del pubblico ministero, né un altrettanto generalizzato compito di garanzia affidato in particolare al giudice per le indagini preliminari, il quale non governa l’indagine né è chiamato a controllarla”.

Secondo i giudici di legittimità, le uniche conseguenze che possono derivare dall’inerzia o dal ritardo dell'accusa attengono unicamente ad eventuali profili di responsabilità penale o disciplinare.
Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Nulla osta per lavoro subordinato: a regime la precompilazione delle domande

05/09/2025

Consulenti del Lavoro: dichiarazione e contribuzione entro il 30 settembre

05/09/2025

Bonus elettrodomestici 2025: come funziona, requisiti e domanda online

05/09/2025

Riforma ordinamento forense: si allenta il regime delle incompatibilità

05/09/2025

Nuove causali contributo INPS per enti bilaterali operative dall’8 settembre

05/09/2025

Corte UE: transazioni infragruppo e IVA

05/09/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy