Il Guardasigilli annuncia nuove misure per accelerare i processi sia penali che civili

Pubblicato il 05 dicembre 2013 Il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, intervenendo, il 4 dicembre 2013, al convegno organizzato dal presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, Luigi Manconi, sul tema “La clemenza necessaria. Amnistia, indulto e riforma della giustizia”, ha annunciato la messa a punto di un pacchetto di provvedimenti in materia di giustizia – da proporre nel corso dei prossimi consigli dei ministri - che intervengono “alla radice” sulle disfunzioni del sistema, sia nel settore civile che nel settore penale.

Nelle intenzioni del ministro, questi provvedimenti, relativi alle procedure penale e civile, avranno il comune obiettivo “di ridurre i tempi del processo e semplificare le forme, rafforzando però le garanzie per le parti, e in speciale modo per l'imputato”. Previste anche nuove misure relativamente al sistema penitenziario, “per potenziare le alternative alla detenzione e garantire i diritti dei detenuti”.

Per quel che riguarda il settore del processo penale, il Guardasigilli ha spiegato l'intenzione di agire, in primo luogo, sui cosiddetti flussi in entrata, “introducendo meccanismi di deflazione del carico giudiziario, capaci di eliminare, già in fase di indagine, gli accertamenti che, per la modestia degli interessi concretamente in gioco, non meritano l'accertamento processuale”, sul potenziamento dell'efficacia deflattiva dei riti speciali senza dibattimento, sul sistema delle notificazioni degli atti processuali, sul rafforzamento delle garanzie degli imputati in custodia cautelare.

Sul fronte procedurale civile, il ministero della Giustizia avrebbe, invece, messo a punto un progetto di legge delega introduttivo di misure volte ad accelerare i tempi di definizione dei giudizi, conferendo, ad esempio, la possibilità di passaggio, d'ufficio, dal rito ordinario di cognizione a quello sommario in presenza di cause che richiedono un'istruttoria non complessa. Nei propositi del ministero anche quello di prevedere la facoltà al giudice di primo grado, di emettere sentenza facendo solo riferimento alle norme interessate e ai fatti rilevanti, con possibilità di riservarsi sul deposito della motivazione solo qualora venga avanzata una apposita richiesta da una delle parti. Tra le altre misure allo studio del Dicastero, si segnala la previsione del giudice unico anche nella fase di appello, la revisione dell'esecuzione forzata e della disciplina delle garanzie mobiliari reali.
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