Il maxi emendamento scopre il condono 2002

Pubblicato il 08 settembre 2011 La Manovra di Ferragosto, appena approvata al Senato come modificata dal maxiemendamento, raddoppia i termini per l'accertamento ai fini Iva verso chi ha fruito del condono 2002: “Per i soggetti che hanno aderito al condono di cui alla legge 27 dicembre 2002, n. 289, i termini per l'accertamento ai fini dell'imposta sul valore aggiunto pendenti al 31 dicembre 2011 sono prorogati di un anno”.

La misura nasce dai rilievi della giurisprudenza - Corte di giustizia Ue, Corte costituzionale e Corte di cassazione – da cui emerge che dall'adesione al condono non può derivare alcun effetto giuridico di scudo ai fini Iva (“la rinuncia generale e indiscriminata all'accertamento delle operazioni imponibili favorisce i contribuenti di frode”, Corte di Giustizia Ue).

La caduta dello scudo per l’adesione pone i contribuenti del condono sotto le mire dell’Amministrazione, che può accertare godendo di tempi supplementari rispetto alle questioni di chi non aveva aderito al condono.
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