Il Senato approva la Manovra emendata, ora tocca alla Camera

Pubblicato il 08 settembre 2011 Era stata posta la fiducia sul maxiemendamento che riscriveva la Manovra di Ferragosto, il Ddl di conversione del Dl n. 138/2011.

E dal Senato è giunto un sì che soddisfa la Ue.

Tra le misure ripescate c’è il contributo di solidarietà del 3%, per i redditi d’importo superiore a 300.000 euro lordi annui (parte eccedente), che decorre dal 1° gennaio 2011(dichiarazione 2012) e si dovrà versare fino al 31 dicembre 2013 (salvo possibili Dpcm di proroga fino al pareggio di bilancio). In merito si evidenzia che il contributo è deducibile dal reddito complessivo. Un decreto del ministero dell’Economia, da emanare entro il 30 ottobre 2011, fisserà le regole ad hoc. Dovranno pagare il contributo di solidarietà quei parlamentari che oltre all'indennità percepiscono anche un reddito da lavoro: “pagheranno il doppio dei loro colleghi che svolgono solo il 'mestiere' di deputato, e quindi il quadruplo di un dipendente pubblico soggetto al contributo”.

Nelle mire del Legislatore, si legge nel testo approvato, la riduzione del debito e il perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica concordati con la Ue. Tuttavia, l'eventuale quota di incassi derivata dalla lotta all'evasione e non destinata agli obiettivi citati, a partire dal 2014, sarà indicata nel Def e versata in un fondo per la riduzione della pressione fiscale e l'alleggerimento del cuneo contributivo che grava su famiglie e imprese.
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