Il trust incappa nei reati tributari

Pubblicato il 18 giugno 2007

L’autore esamina l’istituto del Trust dal punto di vista tributario, dal momento che recentemente è stato disciplinato in tale ambito (articoli 44, comma 1, lettera g-sexies, e 73 del Tuir) e non ancora in maniera completa in quello civile. Dal punto di vista penale può dare serie conseguenze solo nel caso sia fittizio o simulato, ovvero in caso di “sham-trust”. In capo ai soggetti, come i consulenti tra cui i commercialisti, che eventualmente avranno preso parte al Trust, potranno essere prese misure sanzionatorie. In particolare i casi sono due:

- se si siano prestati alla costituzione di trust che mascherano attività di riciclaggio o di impiego di denaro proveniente da delitto, i professionisti incapperanno in pesanti sanzioni amministrative;

- se il trust è regolare si opera la distinzione tra trust “opachi” (considerati soggetti passivi d’imposta) e trust “trasparenti” (con individuazione dei beneficiari), i primi configurano reati tributari e per i secondi i reati fiscali saranno riferibili solo ai beneficiari. 

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Passaggi di ruolo: come gestirli nell'era della trasformazione digitale

04/07/2025

Abuso d’ufficio: per la Corte costituzionale l’abrogazione è legittima

04/07/2025

Sicurezza sociale: accordo Italia-Moldova

04/07/2025

Precompilata, regole per spese sanitarie e veterinarie

04/07/2025

Procura alle liti in lingua straniera valida per le Sezioni Unite

04/07/2025

Sicurezza sul lavoro: più malattie, infortuni in itinere e decessi tra studenti

04/07/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy