Con la Raccomandazione della Commissione europea 2025/1307 del 2 luglio 2025, la Commissione Europea definisce una serie di principi guida comuni volti a supportare gli Stati membri nell'adozione di incentivi fiscali che favoriscano la realizzazione degli obiettivi del Patto per l’industria pulita. Questo strumento si inserisce nel quadro delle politiche dell’Unione per la decarbonizzazione e la transizione industriale verso un’economia sostenibile.
L’obiettivo principale della Raccomandazione è promuovere investimenti puliti da parte delle imprese, ovvero investimenti volti a:
Il tutto si sviluppa in sinergia con l’evoluzione delle politiche europee in materia ambientale, fiscale e di aiuti di Stato, in particolare alla luce della nuova disciplina degli aiuti di Stato per il Patto per l’industria pulita. In questo contesto, la Commissione raccomanda che le misure fiscali siano progettate in modo efficace, mirato, semplice e coerente con gli obiettivi climatici e competitivi dell’Unione.
Si legge nella Raccomandazione CE 2025/1307 del 2 luglio 2025, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea serie L del 9 luglio 2025, che la “Bussola per la competitività” e il “Patto per l’industria pulita” sono le basi politiche per rilanciare la competitività europea attraverso l’innovazione, la decarbonizzazione e la riduzione delle dipendenze strategiche.
Gli incentivi fiscali possono stimolare investimenti strategici in tecnologie pulite, decarbonizzazione e circolarità industriale: si raccomanda l’uso di ammortamenti accelerati e crediti d’imposta come strumenti centrali.
Gli incentivi devono essere:
Le disposizioni contenute nella Raccomandazione 2025/1307 non pregiudicano l’applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), né della normativa vigente in materia di aiuti di Stato. In particolare, esse si collocano in armonia con la nuova disciplina sugli aiuti di Stato adottata nel quadro del Patto per l’industria pulita, che definisce le condizioni per la compatibilità degli aiuti con il mercato interno.
La Commissione Europea incoraggia gli Stati membri ad adottare misure fiscali che prevedano crediti d’imposta a favore di progetti che aumentino la capacità produttiva in ambiti strategici della transizione verde. Questi includono la produzione di tecnologie pulite, componenti essenziali e materie prime critiche, in linea con quanto stabilito nella normativa europea sugli aiuti di Stato.
Nel concedere questo tipo di sostegno pubblico, è fondamentale che le agevolazioni fiscali rispettino determinati limiti di intensità e massimali di aiuto. Tali limiti variano a seconda dell'ubicazione del progetto (zone assistite o meno) e delle dimensioni dell’impresa, con possibilità di maggiore sostegno per le piccole e medie imprese (PMI).
La Commissione suggerisce agli Stati membri di introdurre crediti d’imposta mirati a sostenere investimenti che riducano le emissioni di gas serra o migliorino l’efficienza energetica nei processi industriali. Tali incentivi sono particolarmente raccomandati per le imprese che sviluppano e comunicano piani aziendali di transizione climatica, in linea con la normativa UE sul clima.
Per essere compatibili con le regole sugli aiuti di Stato, questi crediti d’imposta devono rispettare specifiche condizioni:
Per garantire l'efficacia dello strumento, si suggerisce che tali crediti siano utilizzati principalmente per ridurre l'imposta sulle società. Se non completamente utilizzati nell’anno fiscale, gli Stati membri dovrebbero consentirne il riporto per un periodo massimo di quattro anni. Ove possibile, si propone anche la compensazione del credito con altri tributi nazionali.
Infine, qualora dopo il periodo di riporto residuino ancora importi inutilizzati, si invita a considerare la restituzione diretta al contribuente del credito d’imposta residuo.
Nel rispetto delle condizioni previste dalla nuova disciplina sugli aiuti di Stato, la Commissione invita gli Stati membri a integrare obiettivi strategici legati alla resilienza industriale nei meccanismi di credito d’imposta già previsti per investimenti produttivi. L’introduzione di questi elementi aggiuntivi può giustificare la concessione di agevolazioni fiscali maggiorate, a condizione che siano pienamente coerenti con il diritto europeo e con gli impegni internazionali dell’Unione.
Tali crediti d’imposta potenziati dovrebbero essere riservati a progetti che soddisfano almeno una delle seguenti condizioni:
La Commissione europea invita gli Stati membri a introdurre agevolazioni fiscali sotto forma di ammortamento accelerato per sostenere l’acquisto o il noleggio di attrezzature destinate a tecnologie pulite.
L’agevolazione dovrebbe, idealmente, permettere la deduzione integrale e immediata dei costi sostenuti durante l’anno fiscale, riducendo così l'onere fiscale delle imprese che investono in questi beni. Qualora non sia consentita la deduzione totale nell’anno stesso, si propone almeno la possibilità di ammortizzare il 30% dei costi nell’esercizio di acquisizione.
In ogni caso, tali misure devono rispettare i criteri di compatibilità con le norme sugli aiuti di Stato.
I beni oggetto di ammortamento devono essere nuovi e utilizzati prevalentemente nell’ambito delle attività del beneficiario. Inoltre, l’ammortamento accelerato può essere cumulato con altri strumenti di sostegno, compresi quelli provenienti da fondi europei gestiti centralmente, purché riferiti agli stessi costi.
La raccomandazione sottolinea l’importanza di offrire flessibilità alle imprese, permettendo loro di scegliere tra:
Infine, si suggerisce di valutare la possibilità di estendere il trattamento agevolato anche ai veicoli a zero emissioni delle flotte aziendali, laddove compatibile con le norme in materia di aiuti di Stato.
Gli Stati membri sono incoraggiati ad adottare la forma più favorevole possibile di ammortamento accelerato per l’acquisto o il leasing di apparecchiature legate alle tecnologie pulite che rivestono un ruolo strategico nella resilienza economica e industriale dell’Unione.
Tali misure devono rispettare le condizioni previste dalla nuova disciplina sugli aiuti di Stato o dal regolamento generale di esenzione per categoria, e devono essere compatibili con il diritto europeo e con gli impegni internazionali assunti dall’UE.
Per assicurarsi che i prodotti a zero emissioni beneficiari dell’agevolazione contribuiscano effettivamente alla resilienza del sistema produttivo europeo, la Commissione suggerisce agli Stati membri di ispirarsi alle norme attuative previste dall’articolo 29, paragrafo 2, del Regolamento (UE) 2024/1735, che disciplina il sostegno all’ecosistema industriale per le tecnologie a zero emissioni nette.
Gli Stati membri sono sollecitati a mettere in pratica le misure fiscali previste da questa raccomandazione. In particolare, dovranno comunicare alla Commissione europea entro il 31 dicembre 2025 le iniziative adottate o pianificate per dare attuazione alle indicazioni contenute nel testo, comprese eventuali politiche fiscali già operative e le loro modifiche.
Inoltre, si incoraggia fortemente una valutazione regolare dei risultati ottenuti attraverso queste misure, promuovendo allo stesso tempo lo scambio di esperienze e buone pratiche tra Stati membri attraverso forum europei dedicati. Ciò consentirà di migliorare l’efficacia complessiva delle politiche fiscali a sostegno della transizione industriale pulita.
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