Incontro positivo tra Giustizia e Ordini professionali

Pubblicato il 13 luglio 2012 Il ministro della Giustizia, Paola Severino, ed i presidenti degli Ordini e Collegi Professionali appartenenti al Cup, si sono incontrati per confrontarsi sul tema della riforma degli ordinamenti professionali. I professionisti hanno presentato proposte costruttive che, ha affermato il ministro Severino, verranno tenute in considerazione.

Dal presidente Cndcec, Claudio Siciliotti, la richiesta di un tirocinio svolto almeno per 12 mesi in studio, per consentire ai giovani di fare più pratica possibile.

Contrariamente agli altri, Marina Calderone, presidente dei Consulenti del lavoro e del Cup, ha espresso dissenso sul parere del Consiglio di Stato sull’applicazione ai tirocini in corso della novità della durata massima di 18 mesi. In merito, la Calderone sostiene che l’ innovazione debba partire dal futuro.

Sì alla formazione continua affidata anche a soggetti privati, ma deve rimanere il controllo dei requisiti da parte dell'Ordine, per evitare l’innalzamento eccessivo dei costi in caso di formazione continua obbligatoria senza regole nelle mani dei privati.

La presidente del Cup ha sollevato, poi, il problema dell'inserimento di terzi non appartenenti all'Ordine nella commissione disciplinare: le figure istituzionali, come i magistrati, sono bene accette; mentre, non sono considerate adatte le associazioni dei consumatori.

Sempre il presidente Cup, ha chiesto al Ministro migliorare la definizione di professione intellettuale. Nel testo del decreto, infatti, si fa riferimento “a una definizione eccessivamente ampia di professione regolamentata, qualificata come l’attività il cui esercizio è consentito a seguito di iscrizione in ordini, collegi, albi o registri ed elenchi tenuti da amministrazioni o enti pubblici, allorché l’iscrizione è subordinata al possesso di qualifiche professionali o all’accertamento di specifiche professionalità. E’ necessario eliminare il riferimento a registri ed elenchi comunque tenuti da amministrazioni o enti pubblici, valutando meglio come precisare la nozione di professione regolamentata, per evitare che vengano fatte rientrare in questo ambito anche le associazioni professionali”.
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