IPCEI Salute 2: dal MIMIT 227 milioni per dispositivi medici innovativi

Pubblicato il 24 settembre 2025

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha pubblicato il decreto 1° agosto 2025, che attiva il sostegno nazionale all’IPCEI Salute 2 (Tech4Cure). Con questa misura vengono resi disponibili 227 milioni di euro destinati a quattro imprese italiane selezionate e autorizzate dalla Commissione Europea. L’intervento rappresenta un tassello fondamentale nella strategia europea per promuovere la ricerca e l’innovazione nel settore della salute, in particolare nello sviluppo di dispositivi medici innovativi orientati alla medicina predittiva, preventiva e personalizzata (la cosiddetta medicina 3P).

Un’iniziativa europea con obiettivi comuni

L’IPCEI (Importante Progetto di Comune Interesse Europeo) Tech4Cure, noto anche come IPCEI Salute 2, nasce come collaborazione tra cinque Stati membri: Italia, Francia, Slovenia, Ungheria e Slovacchia.

La Commissione Europea, con la Decisione C(2025) 4804 final del 22 luglio 2025, ha autorizzato l’attivazione degli aiuti di Stato necessari, per un totale di 1,23 miliardi di euro a livello comunitario.

L’obiettivo è favorire la ricerca avanzata, l’innovazione e la prima applicazione industriale di nuove soluzioni tecnologiche nel campo della salute, con particolare attenzione allo sviluppo di dispositivi medici all’avanguardia che possano migliorare la qualità, l’efficacia e la sostenibilità dei trattamenti sanitari.

Le risorse stanziate per l’Italia

Il decreto del MIMIT attiva poco più di 227 milioni di euro, a valere sul Fondo IPCEI, che saranno destinati esclusivamente alle quattro imprese italiane individuate nell’ambito della procedura comunitaria.

Queste risorse sosterranno progetti strategici capaci di generare innovazione e competitività, con ricadute non solo sul sistema sanitario ma anche sulla filiera industriale nazionale.

Le agevolazioni saranno concesse sotto forma di contributi diretti, nel rispetto dei criteri stabiliti dall’Unione Europea e delle condizioni previste dal decreto stesso.

Accesso alle agevolazioni e regole di attuazione

Il sostegno è riservato esclusivamente ai soggetti ammessi dalla Decisione della Commissione europea, già notificati e autorizzati al finanziamento. Non saranno quindi ammissibili nuove domande da parte di imprese non ricomprese nel provvedimento.

La gestione operativa è affidata alla Direzione generale per gli incentivi alle imprese (DGIAI), che aprirà i termini per la presentazione delle domande entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto.

NOTA BENE: La procedura sarà disciplinata da un apposito Provvedimento di attuazione, che definirà modalità, modulistica e tempistiche di concessione.

Condizioni per l’agevolazione

Per accedere alle agevolazioni, le imprese devono innanzitutto operare nel perimetro tracciato dalla Decisione di autorizzazione dell’Unione europea: ciò significa rispettare procedure, limiti di intensità e massimali di spesa stabiliti a livello comunitario, oltre alle specifiche tecniche di progetto e alle tempistiche autorizzate. L’intervento è inoltre soggetto al divieto di cumulo con altri aiuti di Stato: le stesse voci di costo non possono ricevere due volte sostegno pubblico che configuri aiuto, così da evitare sovrafinanziamenti e garantire una concorrenza leale.

Sul piano ambientale, ogni progetto deve essere coerente con il principio “do no significant harm” (DNSH): le attività finanziate non devono arrecare danni significativi agli obiettivi ambientali europei. In concreto, sono escluse le iniziative legate ai combustibili fossili, nonché quelle riconducibili a discariche e inceneritori, salvo limitate eccezioni legate a interventi che aumentino l’efficienza, il recupero di materiali o la cattura dei gas senza incrementare la capacità di trattamento o prolungare la vita utile degli impianti. Restano fuori anche tutte le attività che, per loro natura, potrebbero comportare un danno ambientale durevole.

Infine, è richiesto che le imprese siano in regola con gli obblighi assicurativi contro i rischi catastrofali introdotti dal DL n. 39/2025: un requisito di legalità e di gestione del rischio che tutela sia i beneficiari sia la tenuta dei progetti nel tempo. Solo chi soddisfa congiuntamente tutte queste condizioni può accedere ai contributi, assicurando così che le risorse pubbliche sostengano interventi legittimi, trasparenti, sostenibili e di reale impatto.

Erogazione delle agevolazioni

Le agevolazioni previste dal decreto vengono erogate principalmente sotto forma di contributi a fondo perduto, destinati a coprire parte dei costi sostenuti dalle imprese per la realizzazione dei progetti autorizzati.

L’erogazione non avviene tutta in un’unica soluzione, ma segue un meccanismo a stati di avanzamento: man mano che le imprese presentano la documentazione delle spese sostenute e delle attività realizzate, il Ministero procede ai controlli amministrativi e tecnici e autorizza i pagamenti. In alcuni casi è prevista anche la possibilità di ricevere un’anticipazione fino al 30% del contributo concesso, purché l’impresa presenti adeguate garanzie (come una fideiussione bancaria o una polizza assicurativa). Normalmente, il saldo finale viene corrisposto solo dopo la verifica conclusiva del progetto, con un meccanismo che trattiene una quota del 10% fino all’accertamento definitivo della corretta esecuzione delle attività. Questo sistema garantisce che i fondi pubblici vengano utilizzati in modo mirato, controllato e conforme agli obiettivi stabiliti.

Prospettive e impatti futuri

L’attivazione del sostegno nazionale all’IPCEI Salute 2 (Tech4Cure) rappresenta un passo decisivo per rafforzare il ruolo dell’Italia e dell’Europa nello sviluppo di soluzioni innovative per la salute.

L’obiettivo è duplice: da un lato favorire la nascita di dispositivi medici avanzati che rendano la medicina sempre più predittiva, preventiva e personalizzata; dall’altro sostenere un modello di crescita industriale e scientifica capace di coniugare innovazione, competitività e sostenibilità ambientale.

Con il decreto del 1° agosto 2025, le imprese italiane coinvolte potranno contare su risorse concrete per trasformare idee e ricerca in risultati tangibili, a beneficio dei pazienti e dell’intero sistema sanitario. In questo modo, l’Italia conferma la sua volontà di investire nel futuro della sanità e della tecnologia, contribuendo a costruire un’Europa più forte, equa e attenta al benessere dei cittadini.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Sicurezza sul lavoro: è contrattuale la responsabilità ex art. 2087

26/09/2025

Omissioni contributive: meno sanzioni, più entrate per lo Stato

26/09/2025

Valutazione delle rimanenze di magazzino

26/09/2025

CPB 2025-2026: nuove Faq su esclusioni, ISA e cessione di ramo d’azienda

26/09/2025

Assonime: criteri per qualificazione delle PMI in caso di mutamenti dimensionali

26/09/2025

Scadenza LIPE 2° trimestre 2025 entro il 30 settembre

26/09/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy