Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha pubblicato il decreto 1° agosto 2025, che attiva il sostegno nazionale all’IPCEI Salute 2 (Tech4Cure). Con questa misura vengono resi disponibili 227 milioni di euro destinati a quattro imprese italiane selezionate e autorizzate dalla Commissione Europea. L’intervento rappresenta un tassello fondamentale nella strategia europea per promuovere la ricerca e l’innovazione nel settore della salute, in particolare nello sviluppo di dispositivi medici innovativi orientati alla medicina predittiva, preventiva e personalizzata (la cosiddetta medicina 3P).
L’IPCEI (Importante Progetto di Comune Interesse Europeo) Tech4Cure, noto anche come IPCEI Salute 2, nasce come collaborazione tra cinque Stati membri: Italia, Francia, Slovenia, Ungheria e Slovacchia.
La Commissione Europea, con la Decisione C(2025) 4804 final del 22 luglio 2025, ha autorizzato l’attivazione degli aiuti di Stato necessari, per un totale di 1,23 miliardi di euro a livello comunitario.
L’obiettivo è favorire la ricerca avanzata, l’innovazione e la prima applicazione industriale di nuove soluzioni tecnologiche nel campo della salute, con particolare attenzione allo sviluppo di dispositivi medici all’avanguardia che possano migliorare la qualità, l’efficacia e la sostenibilità dei trattamenti sanitari.
Il decreto del MIMIT attiva poco più di 227 milioni di euro, a valere sul Fondo IPCEI, che saranno destinati esclusivamente alle quattro imprese italiane individuate nell’ambito della procedura comunitaria.
Queste risorse sosterranno progetti strategici capaci di generare innovazione e competitività, con ricadute non solo sul sistema sanitario ma anche sulla filiera industriale nazionale.
Le agevolazioni saranno concesse sotto forma di contributi diretti, nel rispetto dei criteri stabiliti dall’Unione Europea e delle condizioni previste dal decreto stesso.
Il sostegno è riservato esclusivamente ai soggetti ammessi dalla Decisione della Commissione europea, già notificati e autorizzati al finanziamento. Non saranno quindi ammissibili nuove domande da parte di imprese non ricomprese nel provvedimento.
La gestione operativa è affidata alla Direzione generale per gli incentivi alle imprese (DGIAI), che aprirà i termini per la presentazione delle domande entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto.
NOTA BENE: La procedura sarà disciplinata da un apposito Provvedimento di attuazione, che definirà modalità, modulistica e tempistiche di concessione.
Per accedere alle agevolazioni, le imprese devono innanzitutto operare nel perimetro tracciato dalla Decisione di autorizzazione dell’Unione europea: ciò significa rispettare procedure, limiti di intensità e massimali di spesa stabiliti a livello comunitario, oltre alle specifiche tecniche di progetto e alle tempistiche autorizzate. L’intervento è inoltre soggetto al divieto di cumulo con altri aiuti di Stato: le stesse voci di costo non possono ricevere due volte sostegno pubblico che configuri aiuto, così da evitare sovrafinanziamenti e garantire una concorrenza leale.
Sul piano ambientale, ogni progetto deve essere coerente con il principio “do no significant harm” (DNSH): le attività finanziate non devono arrecare danni significativi agli obiettivi ambientali europei. In concreto, sono escluse le iniziative legate ai combustibili fossili, nonché quelle riconducibili a discariche e inceneritori, salvo limitate eccezioni legate a interventi che aumentino l’efficienza, il recupero di materiali o la cattura dei gas senza incrementare la capacità di trattamento o prolungare la vita utile degli impianti. Restano fuori anche tutte le attività che, per loro natura, potrebbero comportare un danno ambientale durevole.
Infine, è richiesto che le imprese siano in regola con gli obblighi assicurativi contro i rischi catastrofali introdotti dal DL n. 39/2025: un requisito di legalità e di gestione del rischio che tutela sia i beneficiari sia la tenuta dei progetti nel tempo. Solo chi soddisfa congiuntamente tutte queste condizioni può accedere ai contributi, assicurando così che le risorse pubbliche sostengano interventi legittimi, trasparenti, sostenibili e di reale impatto.
Le agevolazioni previste dal decreto vengono erogate principalmente sotto forma di contributi a fondo perduto, destinati a coprire parte dei costi sostenuti dalle imprese per la realizzazione dei progetti autorizzati.
L’erogazione non avviene tutta in un’unica soluzione, ma segue un meccanismo a stati di avanzamento: man mano che le imprese presentano la documentazione delle spese sostenute e delle attività realizzate, il Ministero procede ai controlli amministrativi e tecnici e autorizza i pagamenti. In alcuni casi è prevista anche la possibilità di ricevere un’anticipazione fino al 30% del contributo concesso, purché l’impresa presenti adeguate garanzie (come una fideiussione bancaria o una polizza assicurativa). Normalmente, il saldo finale viene corrisposto solo dopo la verifica conclusiva del progetto, con un meccanismo che trattiene una quota del 10% fino all’accertamento definitivo della corretta esecuzione delle attività. Questo sistema garantisce che i fondi pubblici vengano utilizzati in modo mirato, controllato e conforme agli obiettivi stabiliti.
L’attivazione del sostegno nazionale all’IPCEI Salute 2 (Tech4Cure) rappresenta un passo decisivo per rafforzare il ruolo dell’Italia e dell’Europa nello sviluppo di soluzioni innovative per la salute.
L’obiettivo è duplice: da un lato favorire la nascita di dispositivi medici avanzati che rendano la medicina sempre più predittiva, preventiva e personalizzata; dall’altro sostenere un modello di crescita industriale e scientifica capace di coniugare innovazione, competitività e sostenibilità ambientale.
Con il decreto del 1° agosto 2025, le imprese italiane coinvolte potranno contare su risorse concrete per trasformare idee e ricerca in risultati tangibili, a beneficio dei pazienti e dell’intero sistema sanitario. In questo modo, l’Italia conferma la sua volontà di investire nel futuro della sanità e della tecnologia, contribuendo a costruire un’Europa più forte, equa e attenta al benessere dei cittadini.
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