La Consulta ha sancito l'incostituzionalità del Lodo Alfano

Pubblicato il 08 ottobre 2009
Ieri, 7 ottobre 2009, la Corte costituzionale si è pronunciata sulle questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tribunale di Milano e dal GIP del Tribunale di Roma dichiarando l'incostituzionalità, per violazione degli artt. 3 e 138 della Costituzione, del cosiddetto Lodo Alfano (Legge n. 124 del 2008), ai sensi del quale i processi penali nei confronti del Presidente della Repubblica, del Presidente della Camera dei deputati, del Presidente del Senato e del Presidente del Consiglio dei ministri sono sospesi dalla data di assunzione e fino alla data di cessazione della carica o della funzione. E' quanto anticipato dalla stessa Consulta con un comunicato trasmesso ieri, che illustra il contenuto del dispositivo della sentenza. Il Lodo è stato giudicato in contrasto con il principio di uguaglianza dei cittadini (art. 3) e con l'obbligo, costituzionalmente sancito dall'art. 138, di ricorrere, in materia di norme che incidono sullo status delle più alte cariche dello Stato, ad una procedura rafforzata per la modifica della Carta costituzionale. La Consulta ha preso questa decisione a maggioranza (9 giudici contro 6), decisione che comporterà, come effetto immediato, la riapertura di due processi a carico del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Particolarmente attese le motivazioni della decisione.
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