La mancata ammissione di perizia non può essere motivo di ricorso per Cassazione

Pubblicato il 11 aprile 2011 Con sentenza n. 12757 del 2011, la Corte di cassazione ha precisato che poiché l'assunzione della perizia – a prescindere dalla richiesta dell'imputato – è un atto rimesso alla scelta discrezionale del giudice, "non solo il relativo diniego non è sanzionabile, ma, in quanto giudizio di fatto, se assistito da adeguata motivazione, è insindacabile in sede di legittimità".

Nel dettaglio, è stato respinto il ricorso con cui un uomo, condannato nei giudizi di merito per rapina aggravata, lesioni e violazione di domicilio, si era lamentato della circostanza che l'organo giudicante non avesse ammesso la consulenza tecnica d'ufficio dallo stesso richiesta, consulenza che, a suo dire, sarebbe stata decisiva.

Diversa la posizione dei giudici di legittimità, secondo cui la perizia non può essere considerata alla stregua di una prova decisiva a discarico “stante il suo carattere neutro, sottratto alla disponibilità delle parti in quanto affidato alla discrezionalità del giudice che può ammetterla, disattendere la relativa richiesta o ritenerla superflua, purché con motivazione non illogica”.
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