La proroga dell'entrata in vigore della conciliazione obbligatoria non mette tutti d'accordo

Pubblicato il 29 gennaio 2011 Sono due le proposte di spostamento dell'entrata in vigore della nuova disciplina sulla conciliazione presentate in Senato dalla maggioranza e dall'opposizione.

La prima - e la più accreditata - fa espresso riferimento ad un “congruo slittamento” di sei mesi limitatamente alle liti concernenti la materia del condominio e quella dei sinistri stradali; con la seconda, per contro, l'opposizione chiede che l'entrata in vigore della riforma - fissata per il prossimo 20 marzo 2011 - venga spostata di un anno.

Di fronte a tale notizia, i vertici di Unioncamere, delle associazioni imprenditoriali (Confindustria, Rete imprese Italia, Cia, Coldiretti, Compagnia delle opere, Confagricoltura, Confapi, Confcooperative, Legacoop) e degli ordini professionali (architetti, commercialisti, geometri, ingegneri) hanno inviato, lo scorso 28 gennaio, una lettera al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, con cui viene palesato un fronte comune contro lo slittamento della conciliazione obbligatoria, uno slittamento che – si legge nel testo del documento - “non consentirebbe di rendere tempestivamente efficace la riforma, rischiando di vanificare un così importante sforzo riformatore perseguito dal governo”.
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