L’alta qualifica della banca alla custodia comporta la colpa grave in caso di furto nelle cassette di sicurezza

Pubblicato il 12 novembre 2012 Ai fini della valutazione dell’esistenza della responsabilità per colpa grave della banca in conseguenza del furto nelle cassette di sicurezza, occorre fare riferimento “alla specifica professionalità esigibile da un soggetto altamente qualificato, istituzionalmente erogatore di un servizio di interesse pubblico” e non alla diligenza media del buon padre di famiglia.

Ed infatti, la banca deve porre in essere tutti gli accorgimenti resi disponibili dalla tecnica più avanzata e delle cautele idonee a prevenire l'evento dannoso, ai sensi dell'articolo 1176, comma 2, del Codice civile. Accorgimenti la cui idoneità alla custodia va valutata alla luce delle modalità esecutive del furto.

E’ quanto affermato dai giudici di Cassazione con sentenza n. 18706 del 31 ottobre 2012, pronunciata per affermare il grado di responsabilità di una banca in una vicenda in cui quest’ultima era stata convenuta in giudizio a seguito del furto dei beni custoditi in una cassetta di sicurezza. Secondo la Suprema corte, in particolare, una volta riconosciuta la colpa grave della banca, doveva essere escluso ogni limite al risarcimento pattiziamente stabilito.
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