Le criticità della fatturazione elettronica Pa sottolineate da Cofimi

Pubblicato il 09 agosto 2014 L’obbligo della fatturazione elettronica verso la PA (DM 55/2013), entrato in vigore per le imprese a partire dal 6 giugno 2014, non si è rilevato una vera e propria semplificazione per queste ultime.

Molte sono state le criticità raccolte dalla Confederazione dell’Industria Manifatturiera e dell’Impresa Privata (Cofimi) che, dopo averle analizzate, ha deciso di scrivere ai vertici di molti enti competenti (MEF, Agenzia per l’Italia digitale, Agenzia delle Entrate e Unioncamere e, per conoscenza, al Ministro delle Semplificazioni Madia).

La Cofimi ha sottolineato che trattandosi di un procedimento di semplificazione, questo non deve essere “unidirezionale” e soprattutto non deve essere pensato solo per le esigenze di efficientamento della PA e di risparmio della spesa pubblica, ricadendo come onere sulle imprese. I margini per intervenire ci sono anche senza mettere a repentaglio le finalità previste dalla legge.

Inoltre, sempre secondo la Cofimi, soprattutto per quanto riguarda i fornitori tale processo non sembrerebbe tecnicamente indispensabile, così da fare auspicare addirittura l’eliminazione dell’obbligo stesso.

Nel frattempo, si suggeriscono soluzioni gratuite a sostegno dei fornitori che siano di facile utilizzano e che consentano la generazione della fatture in formato XLM così come previsto dal DM 55/2013 a favore delle PMI.
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