Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha pubblicato il Secondo Bando “Made Green in Italy”, emanato con Decreto Direttoriale n. 86 del 9 settembre 2025, destinato a incentivare le imprese italiane ad aderire allo schema nazionale volontario “Made Green in Italy”, istituito dal D.M. n. 56 del 21 marzo 2018.
L’iniziativa prevede la concessione di un contributo a fondo perduto per la realizzazione di progetti di valutazione dell’impronta ambientale dei prodotti (LCA – Life Cycle Assessment), necessari per ottenere la certificazione “Made Green in Italy”, uno dei principali strumenti di riconoscimento ambientale dei prodotti italiani.
Il bando ha l’obiettivo di promuovere la sostenibilità e la competitività dei prodotti Made in Italy attraverso la misurazione scientifica delle loro prestazioni ambientali lungo l’intero ciclo di vita.
In particolare, il contributo sostiene i produttori italiani di beni e servizi nella realizzazione di studi di impronta ambientale (PEF – Product Environmental Footprint) conformi alle Regole di Categoria di Prodotto (RCP) definite dal MASE, in coerenza con i criteri stabiliti a livello europeo.
Lo schema “Made Green in Italy” si propone di:
La dotazione complessiva del bando ammonta a € 114.000,00, destinata al finanziamento di progetti presentati da imprese aventi sede in Italia.
Per ciascuna proposta progettuale ammessa è previsto un contributo a fondo perduto fino a un massimo di € 7.750,00.
Gli aiuti sono concessi nel rispetto del Regolamento (UE) n. 2023/2831 relativo al regime “de minimis”, che stabilisce un limite complessivo di € 300.000 di aiuti percepibili da ciascuna impresa in tre esercizi finanziari.
Il contributo non è cumulabile con altre agevolazioni, nazionali o comunitarie, riferite alle stesse voci di spesa.
Possono accedere al contributo i produttori di beni o servizi Made in Italy, come definiti all’articolo 60 del Regolamento (UE) n. 952/2013 (Codice doganale dell’Unione), che rispettano i requisiti previsti dal D.M. 56/2018.
I prodotti oggetto di progetto devono essere classificabili come “Made in Italy” e disporre, al momento della presentazione della domanda, di Regole di Categoria di Prodotto (RCP) in corso di validità, consultabili sul sito del Ministero.
Sono invece esclusi i soggetti che:
Rientrano tra le spese ammissibili al contributo:
Le spese devono essere sostenute successivamente alla data di avvio del progetto e rendicontate in modo tracciabile (bonifico bancario o postale).
L’IVA è ammissibile solo se non recuperabile dal beneficiario.
Non sono ammesse spese per personale interno, tasse, imposte o spese antecedenti l’avvio del progetto.
Le imprese interessate potranno presentare la propria domanda di partecipazione esclusivamente per via telematica, utilizzando la posta elettronica certificata (PEC). Le istanze dovranno essere inviate all’indirizzo dedicato: programmicertificazione@pec.mase.gov.it
Nell’oggetto della comunicazione dovrà essere riportata la dicitura:
Le domande saranno esaminate in ordine cronologico di arrivo e finanziate fino a esaurimento delle risorse disponibili. Il Ministero si riserva tuttavia la possibilità di riaprire i termini di presentazione qualora, al termine della procedura, dovessero risultare fondi residui.
Ogni soggetto richiedente potrà presentare una sola istanza di contributo, che potrà riguardare la valutazione dell’impronta ambientale di uno o più prodotti. L’invio di più domande comporterà l’inammissibilità di tutte le istanze presentate.
Le proposte saranno considerate ammissibili se:
L’istruttoria si concluderà entro 45 giorni dalla chiusura del bando.
L’esito sarà pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
I progetti ammessi devono essere realizzati entro 7 mesi dalla data di accettazione del contributo, che avviene tramite comunicazione PEC. È possibile richiedere una proroga di massimo un mese, solo per motivi non imputabili al beneficiario.
Il contributo sarà corrisposto entro 60 giorni dalla presentazione della richiesta di pagamento, da effettuarsi entro 20 giorni dalla conclusione delle attività.
Alla richiesta dovranno essere allegati:
Il contributo potrà essere revocato in caso di:
Il Ministero potrà effettuare verifiche e controlli a campione sui progetti finanziati.
I beneficiari dovranno conservare per almeno 5 anni tutta la documentazione originale relativa al progetto.
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