Emergono i primi contenuti della proposta di riforma che il ministero della Giustizia, a mezzo del sottosegretario, Jacopo Morrone, ha sottoposto, il 7 marzo 2019, alle associazioni di categoria della magistratura onoraria e che, da quanto anticipato dal dicastero, sarebbero stati condivisi dalla maggior parte delle sigle che hanno partecipato al tavolo tecnico.
I dettagli dell’intervento – hanno sottolineato le associazioni ANGDC, UNAGIPA e FEDERMOT in una nota congiunta dell’8 marzo 2019 – non sono stati esplicitati anche se dalle linee generali prospettate sarebbero emerse alcune indicazioni di rilievo.
Tra queste è stato evidenziato:
Si tratta di misure che i giudici onorari ritengono condivisibili ma non sufficienti.
In particolare – si legge nella nota diffusa dalle tre associazioni – sul fronte della retribuzione, gli importi prospettati sarebbero insufficienti.
A seguire, la copertura previdenziale prevista sarebbe non adeguata, in quanto dovrebbe attestarsi, a loro dire, ai minimi contributivi previsti dalla Cassa forense.
Contestato anche il fatto che il pagamento dei propri contributi debba essere versato alla gestione separata INPS, ovvero un fondo previdenziale con molti oneri ma pochi benefici.
A fronte di questi rilievi, il sottosegretario Morrone si è impegnato a vagliare la fattibilità di ulteriori miglioramenti rispetto alla bozza messa a punto dagli uffici tecnici.
L’intenzione è di portare a termine la riforma prima delle elezioni Europee, in vista delle quali era stato programmato uno sciopero della categoria.
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