Manovra 2020. Piano per il Sud, in arrivo 5 mld dal Fondo sviluppo e coesione

Pubblicato il 19 ottobre 2019

Nella prossima Legge di bilancio, anche un importante pacchetto di misure per il Mezzogiorno, per rilanciare il Piano per il Sud a cui vengono destinati 5 miliardi di euro a valere sul Fondo sviluppo coesione.

Le misure al centro dell’attenzione dell’Esecutivo mirano, infatti, ad accelerare e sbloccare l’andamento della spesa per le imprese e i comuni del Mezzogiorno, autorizzando l’utilizzo di risorse provenienti dal Fondo sviluppo e coesione, per i prossimi 5 anni.

L’intenzione del ministro per il Sud e la coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, è quella non solo di apportare nuove risorse, "ma sopratuttto di fare in modo di spenderle”.

Il problema evidenziato, infatti, è che non solo gli investimenti per il Sud sono in calo, ma che i fondi che ci sono non vengono spesi.

Manovra 2020. Pacchetto di misure per il Mezzogiorno

Le misure che saranno finanziate con il Fondo sviluppo coesione spaziano dal bonus investimenti al Sud, ad una quota premiale per il Mezzogiorno su credito di imposta ricerca e prestiti della “Nuova Sabatini” legati a Impresa 4.0, fino ad un fondo per le infrastrutture sociali dei Comuni.

Il Piano per il Sud dovrebbe, quindi, contenere:

Inoltre, vengono riconfermati gli incentivi del Piano Industria 4.0 per il sostegno degli investimenti su tutto il territorio nazionale.

Sono estesi per tutto il triennio sia l’iperammortamento che il superammortamento e parallelamente verrà rifinanziato il Fondo centrale per le Pmi, per sostenere l’accesso al credito delle piccole e media imprese incluse le start-up innovative.

Prorogato anche il credito di imposta per le spese relative al personale impegnato nelle attività di Formazione 4.0.

Resto al Sud esteso ai comuni del Centro Italia

Nel frattempo che si delinei il nuovo piano di misure per il sostegno del Mezzogiorno, il Consiglio dei Ministri si appresta ad analizzare una bozza di decreto legge recante alcune modifiche al Dl n. 189/2016, convertito con modificazioni dalla legge 229/2016 (cosiddetto decreto sisma).

L’esame del provvedimento dovrebbe avvenire già nella seduta di lunedì 21 ottobre e contenere, da una parte il prolungamento dello stato di emergenza proclamato dal citato Dl n. 189/2016, con lo stanziamento di altri 380 mln di euro per il 2019 e ulteriori 345 mln di euro per gli interventi da fare nel 2020, e dall’altra l’estensione dell’agevolazione Resto al Sud anche alle zone terremotate del Centro Italia.

Resto al Sud è un incentivo finalizzato a sostenere la nascita di nuove attività imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno.

La misura finanzia i liberi professionisti e gli imprenditori fino ai 45 anni di età, che sono residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia al momento della presentazione della domanda.

La novità introdotta nella bozza di decreto legge è che questa misura potrà essere chiesta anche nelle regioni del Centro Italia, colpite dal terremoto del 2016 (Lazio, Umbria e Marche).

Il finanziamento dovrebbe coprire il 100% delle spese d'investimento considerate ammissibili ad agevolazione e risultare composto da un finanziamento a fondo perduto, per una percentuale pari al 35%, e per il restante 65% da un finanziamento bancario garantito dallo Stato e con interessi interamente coperti da un apposito aiuto.

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