Il Decreto Direttoriale del 28 febbraio 2025 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) approva le regole operative relative al decreto ministeriale 13 marzo 2024, n. 99, nell’ambito del PNRR – Missione 2, Componente 2, Investimento 1.4, focalizzato sullo sviluppo del biometano secondo criteri di economia circolare.
Il decreto 28/2/2025 si colloca all'interno dell’investimento M2C2 1.4 del PNRR, che mira:
Viene richiamato il target M2C2-3: entro il 30 giugno 2026 dovranno essere sostituiti almeno 300 trattori agricoli con mezzi a biometano conformi alla direttiva RED II (2018/2001/UE).
Il totale dell’investimento 1.4 è pari a 1.923.400.000 euro, così suddivisi:
Il provvedimento MASE del 28 febbraio 2025 disciplina le regole operative che danno attuazione al Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), entrato in vigore il 25 aprile 2024, nell’ambito del PNRR – Missione 2, Componente 2, Investimento 1.4.
Di seguito si elencano gli obiettivi principali.
L’incentivo economico è costituito da un contributo in conto capitale fino a un massimo del 65% delle spese ammissibili, con un limite massimo di 600.000 euro per impresa e per progetto.
Il decreto prevede tre categorie di interventi che possono accedere agli incentivi PNRR, nell’ambito dello sviluppo del biometano e della promozione di pratiche agricole sostenibili.
Questi interventi mirano a ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza delle pratiche agricole connesse alla produzione di biogas:
TIPO B – Sostituzione trattori agricoli obsoleti
Incentivo per sostituire vecchi trattori con modelli più efficienti, alimentati esclusivamente a biometano e dotati di tecnologie per l’agricoltura di precisione.
Il biometano utilizzato deve essere certificato secondo le regole ambientali europee (DNSH) e garantito da Garanzie di Origine
TIPO C – Efficientamento energetico di impianti esistenti di biogas
Interventi volti a rendere più efficienti gli impianti agricoli di produzione di biogas non già incentivati dal DM 15/09/2022.
Tra gli interventi ammissibili:
Queste tre categorie (A, B, C) riflettono l’impegno per un’agricoltura sostenibile e per la transizione ecologica nel settore primario, puntando su energia rinnovabile, circular economy e riduzione delle emissioni.
Per accedere e conservare il diritto all’incentivo, le imprese devono rispettare una serie di requisiti soggettivi, oggettivi e ambientali, oltre a garantire la corretta esecuzione degli interventi.
Requisiti soggettivi (chi può partecipare)
Possono presentare domanda le PMI agricole che:
Sono esclusi:
Requisiti oggettivi
Gli interventi devono:
Requisiti ambientali – DNSH (Do No Significant Harm)
Tutti gli interventi devono:
Obblighi temporali e amministrativi
Il contributo è revocato se gli interventi:
Inoltre, devono essere rispettati tutti gli obblighi di comunicazione, rendicontazione e controllo indicati dal GSE.
L’accesso agli incentivi avviene attraverso una procedura competitiva gestita dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), che valuta le domande e assegna i contributi secondo criteri stabiliti.
Le richieste di incentivo si inviano esclusivamente tramite il Portale Informatico GSE, compilando una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, firmata digitalmente.
Devono essere allegati:
Per ogni domanda occorre pagare un contributo economico che varia in base al tipo di intervento:
Il pagamento è necessario per l’avvio dell’istruttoria.
Il GSE pubblica bandi periodici con scadenze e risorse disponibili.
Le domande vengono classificate in una graduatoria, secondo i seguenti criteri:
Il GSE pubblica le graduatorie entro 90 giorni dalla scadenza del bando.
L’approvazione è subordinata al rispetto di tutti i requisiti tecnici e normativi.
In caso di accoglimento, l’azienda riceve l’atto di ammissione all’incentivo.
Conclusione del progetto
Gli interventi devono essere realizzati entro il 30 giugno 2026.
Alla fine dei lavori, bisogna inviare al GSE:
Il contributo previsto può coprire solo spese direttamente legate agli interventi previsti dal decreto. Ogni tipologia di intervento (A, B e C) ha voci specifiche di costo che possono essere rimborsate fino al 65%, entro il massimo di 600.000 euro per progetto.
TIPO A – Pratiche agro-ecologiche
A.i – Interventi su singole aziende agricole
Spese ammesse per:
A.ii – Poli consortili
Spese ammesse per:
TIPO B – Sostituzione trattori agricoli
Spese ammesse per:
TIPO C – Efficientamento impianti biogas
Spese ammesse per:
Il Decreto Ministeriale sulle Pratiche Ecologiche prevede l’erogazione di un incentivo sotto forma di contributo a fondo perduto, calcolato fino a un massimo del 65% delle spese ritenute ammissibili. Questo beneficio è vincolato alla disponibilità complessiva dei fondi, pari a 193 milioni di euro.
Per ciascuna tipologia di intervento, sono definiti dei costi standard massimi, sulla base dei quali viene calcolato il contributo massimo possibile.
Tabella dei costi e importi massimi riconoscibili per categoria
Categoria di intervento |
Costo massimo ammissibile |
Contributo massimo concedibile |
Pratiche ecologiche per la produzione di biogas – Interventi di tipo A.i |
400.000 € |
260.000 € |
Realizzazione di poli consortili – Interventi di tipo A.ii |
500.000 € |
325.000 € |
Sostituzione di trattori agricoli – Interventi di tipo B |
125.000 € |
81.250 € |
Efficientamento di impianti di biogas esistenti – Interventi di tipo C |
1.250.000 € |
812.500 € (*) |
(*) In conformità ai limiti di intensità massima di aiuto stabiliti, il contributo effettivamente concedibile per gli interventi di tipo C non può superare i 600.000 €.
Il contributo effettivo può essere inferiore a quanto richiesto inizialmente, se:
L’erogazione avviene in un’unica soluzione, solo dopo la conclusione dell’intervento e la verifica positiva da parte del GSE.
Requisiti per ricevere il contributo:
Il GSE ha 90 giorni per valutare la richiesta e procedere all’erogazione, a partire dalla ricezione completa della documentazione.
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