La bozza di decreto-legge “Milleproroghe”, esaminata dal Consiglio dei ministri nella riunione dell’11 dicembre 2025, introduce una serie articolata di proroghe di termini normativi con impatti rilevanti in ambito fiscale, tributario e imprenditoriale, oltre a interventi di rilievo per il settore sanitario e per specifici comparti produttivi.
Nella bozza di Dl anche le principali misure contributive del decreto Coesione.
L’obiettivo del provvedimento è garantire continuità amministrativa e concedere più tempo a pubbliche amministrazioni, contribuenti e imprese per adeguarsi a nuovi assetti regolatori.
Uno degli interventi di maggiore rilievo riguarda il differimento dell’operatività dei nuovi testi unici in materia tributaria, disposto dal Ministero dell’economia e delle finanze.
La proroga consente un periodo transitorio più ampio per l’adeguamento dei sistemi amministrativi e per la corretta applicazione delle nuove regole, riducendo il rischio di incertezze interpretative e contenzioso.
Di particolare interesse per il tessuto produttivo è la proroga dell’operatività del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (PMI).
Le modalità operative del Fondo, in scadenza al 31 dicembre 2025, sono prorogate fino al 31 dicembre 2026.
La misura assicura la continuità dell’accesso al credito per le PMI, in una fase ancora caratterizzata da condizioni finanziarie complesse e da un contesto macroeconomico incerto.
Il decreto Milleproroghe interviene anche sul fronte degli obblighi assicurativi contro i rischi catastrofali, prevedendo il rinvio di un anno dei termini.
In particolare, il termine per la stipula delle polizze è prorogato al 31 dicembre 2026 per:
La proroga mira a concedere più tempo alle imprese per adeguarsi agli obblighi assicurativi, tenendo conto delle difficoltà operative e dei costi connessi alla copertura dei rischi catastrofali.
È inoltre prorogata la sospensione dell’aggiornamento biennale delle sanzioni previste dal Codice della strada.
Il nuovo termine è fissato al 1° dicembre 2026, con conseguente slittamento:
Accanto alle disposizioni fiscali e per le imprese, il decreto contiene interventi di rilievo per il Servizio sanitario nazionale, che presentano riflessi anche sul piano organizzativo e finanziario.
Proroga dello scudo penale per gli esercenti le professioni sanitarie
È prorogato fino al 31 dicembre 2026 lo scudo penale che limita la responsabilità penale degli esercenti una professione sanitaria ai soli casi di colpa grave, quando i fatti siano commessi in situazioni di grave carenza di personale sanitario.
La proroga riguarda i reati di:
Proroga degli incarichi di lavoro nel Servizio sanitario nazionale
Per rafforzare i servizi sanitari regionali e ridurre le liste d’attesa, gli enti del Servizio sanitario nazionale potranno continuare per tutto il 2026 a:
Le proroghe sono ammesse anche mediante rinnovo degli incarichi già in essere, qualora non sia possibile utilizzare personale già in servizio o attingere a graduatorie concorsuali vigenti.
In materia di assemblee delle società, il decreto Milleproroghe dispone un ulteriore rinvio di nove mesi dell’applicazione della disciplina ordinaria, prorogando per la decima volta dalla sua introduzione la misura adottata in epoca emergenziale.
Resta quindi applicabile la previsione contenuta nell’articolo 106, comma 7, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 (decreto “Cura Italia”), convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, che consente di svolgere le assemblee societarie senza la presenza fisica dei soci, prevedendo:
La proroga consente alle società e agli enti di continuare a operare in modalità da remoto, senza la necessità di procedere a modifiche statutarie volte a introdurre espressamente l’opzione dell’intervento a distanza per le decisioni assembleari e per l’approvazione dei bilanci.
La misura conferma, anche per il prossimo periodo, un approccio orientato alla semplificazione degli adempimenti societari e alla flessibilità organizzativa.
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