Nel computo del periodo di possesso dell’azienda ereditata anche il maturato dal donante

Pubblicato il 29 ottobre 2013 L'agenzia delle Entrate, con la risposta del 23 ottobre 2013 all'interpello di un contribuente in merito alla plusvalenza realizzata con la cessione di un'azienda ricevuta in donazione, posseduta dal donante prima e dal donatario poi per un periodo totale superiore ai 5 anni, chiarisce che la tassazione è separata.

La possibilità di chiedere, in sede di dichiarazione dei redditi, la tassazione separata, è riconosciuta agli imprenditori individuali in caso di plusvalenze da cessione a titolo oneroso di aziende possedute da più di cinque anni.

Nel caso trattato, l’Agenzia riconosce che il contribuente istante ha ceduto l'azienda acquisita in continuità (ex articolo 58 del Tuir) con istituzione di un’impresa familiare.

Pertanto, nel computo del periodo di possesso rientra, oltre al maturato in capo al cedente, anche il periodo di possesso del donante.

Entrando nel dettaglio, la continuità dei valori aziendali e la previsione espressa contenuta nell'articolo 58, comma 1, del Tuir, fanno sì che l'atto di donazione non costituisca realizzo di plusvalenza, così la successione mortis causa e la donazione, non costituiscono operazioni idonee a generare materia imponibile né accadimenti suscettibili di essere considerati interruttivi della continuità aziendale. Si ricorda che il reddito dell’impresa familiare è imputabile interamente all'imprenditore ed è fiscalmente irrilevante per i collaboratori.
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