Nella guida occorre considerare anche le imprudenze degli altri

Pubblicato il 06 dicembre 2010

In tema di responsabilità per sinistri stradali, la Corte di cassazione, sezione penale, ha più volte ribadito che il conducente è tenuto a regolare la propria condotta stradale in modo che non costituisca pericolo per la sicurezza delle persone e delle cose, ciò comprendendo anche l'eventuale comportamento irregolare degli altri. Purchè tale comportamento non assuma il carattere della imprevedibilità.

Tale principio è stato ulteriormente confermato dalla sentenza della quarta sezione penale n. 41571/2010 che ha condannato una conducente la quale, immettendosi in una strada a traffico intenso, non aveva considerato la possibilità del sopraggiungere di altri utenti della strada occupando la sede stradale pur non avendo piena visibilità. Infatti la sua condotta ha determinato la morte di un motociclista, sebbene costui avesse a sua volta tenuto una condotta irregolare.

I giudici della cassazione hanno stabilito che la norma comportamentale viene dettata proprio al fine di prevenire eventi antigiuridici ed a essa deve necessariamente adeguarsi il destinatario.

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