Niente sequestro conservativo se il patrimonio è più che capiente

Pubblicato il 29 settembre 2011 I giudici di Cassazione, con la sentenza n. 35183 del 2011, hanno confermato la decisione con cui il Tribunale di Milano aveva annullato un provvedimento di sequestro conservativo precedentemente disposto a carico della Telecom nell'ambito di alcuni procedimenti penali contro i dipendenti della stessa.  

La Corte, aderendo alle argomentazioni dei giudici milanesi, ha ritenuto che il patrimonio della Telecom avesse una capienza più che sufficiente ad assicurare l'esecuzione di un'eventuale sentenza di risarcimento a favore della parte civile. Ed infatti – si legge nel testo della decisione - “la consistenza patrimoniale di una società non deve essere conteggiata solo sulle somme che la società ha deciso di accantonare in bilancio, ma va misurata anche considerando il complesso dello stato patrimoniale della società medesima”.

Inoltre, “solo con riferimento all'entità del risarcimento presumibile era possibile compiere un giudizio prognostico sulla idoneità del patrimonio societario della Telecom Italia Spa a far fronte ai risarcimenti conseguenti all'attività delittuosa degli imputati”.
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