No alla maxisanzione se il socio lavoratore di società di persone non è iscritto all’Inail

Pubblicato il 06 aprile 2012

Dal 1° gennaio 2011 Tizio diviene socio al 51% di Alfa S.n.c., nell’ambito della quale conferisce, in esecuzione del contratto sociale, denaro e capitali. Sin dal suo ingresso in società Tizio presta manualmente la propria attività al fine di concorrere alla realizzazione degli obiettivi societari, in sinergia con gli altri soci, ma senza la denuncia di rischio prevista dall’art. 23, D.P.R. n. 1124/65. Nel mese di agosto 2011 gli ispettori della DTL effettuano un accesso presso la sede operativa di Alfa, trovano Tizio intento al lavoro e, constatata l’assenza di copertura assicurativa e le istruzioni contenute nella circolare n. 38/2010 del Ministero del Lavoro, qualificano Tizio come lavoratore subordinato in nero, applicando la maxisanzione. Tale provvedimento non appare corretto, in quanto Tizio risulta essere socio di maggioranza di Alfa e dunque titolare di poteri incompatibili con la qualifica di lavoratore dipendente.

Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Cambio del luogo di lavoro e legge applicabile: i chiarimenti della CGUE

12/12/2025

INAIL: dal 2026, assegno di incollocabilità fino a 67 anni

12/12/2025

Cndcec: chiarimenti su obbligo formativo in materia di antiriciclaggio

12/12/2025

Gestione rifiuti e TARI: esclusa l’aliquota ridotta per la tariffa

12/12/2025

Contributi 2025 per eventi sportivi: requisiti e scadenze per ASD e SSD

12/12/2025

Esportazione rottami metallici extra-UE: nuova piattaforma digitale dal 15 dicembre

12/12/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy