Non svolge attività di lavoro il religioso che opera nelle strutture commerciali gestite dalla Congregazione di appartenenza

Pubblicato il 29 marzo 2013 Il religioso che, dopo aver professato i voti di castità, povertà e obbedienza per una Congregazione religiosa, ritorna alla vita laica, non può accampare richieste in merito al riconoscimento lavorativo dei servizi svolti per il predetto Istituto. Assume rilevanza il concetto di terzietà del beneficiario della prestazione resa dal religioso, ma tale parametro non è sufficiente per dirimere la querelle.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Agevolazione ambientale: errore per incertezza normativa emendabile

10/09/2025

Costi da lite? Solo se sono certi

10/09/2025

Data Act: al via le nuove regole UE per l’accesso equo ai dati

10/09/2025

Fringe benefit auto aziendali: optional a carico del dipendente. Quale trattamento fiscale?

10/09/2025

Finanziamenti SIMEST 2025 per la transizione digitale anche alle imprese non esportatrici

10/09/2025

Tavolo sicurezza, ultimi interventi sul decreto legge in corso di emanazione

10/09/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy