Nuove regole sulle professioni previo test di proporzionalità

Pubblicato il 03 novembre 2020

E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 271 del 30 ottobre 2020, il Decreto legislativo n. 142 del 16 ottobre 2020, recante attuazione della direttiva 2018/958 relativa a un test della proporzionalità prima dell'adozione di una nuova regolamentazione delle professioni.

Il provvedimento – che si rammenta era stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri lo scorso 5 ottobre 2020 - contiene disposizioni per lo svolgimento della valutazione di proporzionalità, valutazione che andrà effettuata prima dell'introduzione di nuove disposizioni legislative o regolamentari o amministrative generali che limitino l'accesso alle professioni regolamentate o il loro esercizio, o a una delle loro modalità di esercizio, compreso l'uso di titoli professionali e incluse le attività professionali autorizzate in virtù di tale titolo, rientranti  nell'ambito di applicazione del decreto legislativo n. 206/2007, o prima della modifica di quelle esistenti.

Per espressa previsione, le norme del provvedimento non sono applicabili alle ipotesi in cui i requisiti specifici riguardanti la regolamentazione di una determinata professione siano stabiliti in uno o più atti normativi interni recanti attuazione di corrispondenti atti dell'Unione europea.

Nuove disposizioni non discriminatorie e giustificate da motivi di interesse generale

Tra le altre prescrizioni, si prevede che le nuove disposizioni legislative o regolamentari non possono introdurre discriminazioni, né in via diretta, né in via indiretta, sulla base della nazionalità o della residenza.

Le stesse dovranno anche essere giustificate da motivi di interesse generale. Nel dettaglio, vengono indicate come “obiettivamente giustificate”, le disposizioni connesse a motivi di ordine pubblico, di sicurezza o di sanità pubblica, o da motivi  imperativi  di interesse pubblico (come, tra gli altri, il mantenimento dell'equilibrio  finanziario del sistema di sicurezza sociale; la tutela dei consumatori, dei destinatari di servizi e dei lavoratori; la salvaguardia della buona amministrazione della giustizia; la garanzia  dell’equità delle transazioni commerciali; la lotta contro la frode  e  la  prevenzione dell'evasione  e  dell'elusione  fiscali etc.).

Le nuove regole – si legge, altresì, nel Decreto - devono essere idonee a garantire il conseguimento dello scopo perseguito e non possono introdurre limitazioni ulteriori rispetto a quanto strettamente necessario.

Le valutazioni di proporzionalità, al fine di salvaguardarne l’effettività e l’imparzialità, dovranno essere svolte da un organo indipendente, nella specie, dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato.

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