Omissioni contributive: meno sanzioni, più entrate per lo Stato

Pubblicato il 26 settembre 2025

L’interrogazione parlamentare n. 5-04298, presentata presso la XI Commissione (Lavoro pubblico e privato), solleva la questione dell’impatto della riforma del sistema sanzionatorio in materia di omissioni contributive, introdotta dall’articolo 23 del decreto lavoro (decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito con modificazioni dalla legge 3 luglio 2023, n. 85).

In particolare, si chiede di valutare gli effetti concreti della riforma in termini di numero di violazioni accertate e di gettito effettivamente riscosso dall’erario, confrontando il periodo anteriore e quello successivo all’entrata in vigore della nuova disciplina.

Omissioni contributive: ratio della riforma

Come evidenziato dal Ministero del lavoro nella risposta all'interrogazione parlamentare n. 5-04298, l’articolo 23 del decreto-legge n. 48 del 2023 ha introdotto un regime sanzionatorio più proporzionato per le omissioni contributive inferiori a 10.000 euro annui.

L’obiettivo perseguito dal legislatore è correggere una sproporzione del sistema precedente, che applicava sanzioni di forte impatto anche a piccole e medie imprese, artigiani e datori di lavoro con ridotta capacità economica.

La norma, pertanto, si colloca in una logica di equità e proporzionalità, garantendo al contempo la tutela dell’interesse erariale ma senza gravare in maniera eccessiva su situazioni di inadempimento di modesta entità.

Omissioni contributive: effetti della riforma

Dati INPS relativi al periodo anteriore alla riforma

Secondo i dati forniti dall’INPS, nel periodo antecedente l’entrata in vigore del decreto-legge n. 48/2023, il numero delle sanzioni amministrative accertate per omissioni contributive inferiori a 10.000 euro annui è stato pari a circa 966.000 provvedimenti.

L’importo complessivamente riscosso fino al 4 maggio 2023 ammonta a circa 11 milioni di euro, cifra che evidenzia un gettito contenuto rispetto all’elevato numero di contestazioni.

Dati INPS relativi al periodo successivo alla riforma

Con l’introduzione del nuovo regime sanzionatorio, il numero dei provvedimenti sanzionatori emessi è risultato pari a circa 406.000.

Tuttavia, l’importo effettivamente riscosso dall’erario a titolo sanzionatorio ha raggiunto circa 69 milioni di euro, segnalando un incremento significativo del gettito, pur a fronte di un minor numero di sanzioni.

L’INPS ha precisato che tale dato comprende non soltanto l’annualità 2023 – la prima ad essere interamente gestita secondo la nuova normativa – ma anche la rinotifica di provvedimenti relativi ad annualità precedenti, ancora non definiti, ai quali è stato applicato il principio di retroattività in bonam partem, come previsto dall’articolo 2, comma 2, del codice penale.

NOTA BENE: Per agevolare la comprensione dei dati, è stata messa a disposizione della Commissione una tabella riepilogativa elaborata dall’INPS, contenente le informazioni aggiornate al 21 luglio 2025.

Sospensione temporanea delle attività

È stato inoltre segnalato che nel periodo dal 1° agosto 2025 al 31 agosto 2025 le attività di emissione degli atti di accertamento e delle ordinanze-ingiunzione sono state sospese, con esclusione dei casi a rischio prescrizione.

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