Operazione inesistente? Ok alla confisca disposta per l’intero importo della fattura

Pubblicato il 14 aprile 2012 Secondo i giudici di Cassazione – sentenza n. 14066 depositata il 13 aprile 2012 – è da ritenere legittima la confisca per equivalente disposta nei confronti dei beni dell’imprenditore accusato di reati fiscali, per un valore corrispondente all’intero importo riportato nella fattura che si assume sia stata emessa a fronte di un’operazione inesistente.

Nella specie, a fronte delle doglianze del ricorrente imprenditore, il quale si era opposto alla misura cautelare a cui erano stati assoggettati i propri beni sostenendo che il vantaggio patrimoniale derivante dal reato finanziario era da ritenere costituito esclusivamente dal risparmio fiscale tratto dall'esposizione della posta passiva, la Suprema Corte ha spiegato come, per contro, fosse necessario tener conto di un'altra voce del profitto “e cioè quello derivante dall'evasione dell'Iva, pure oggetto di imputazione”; e ciò senza contare che, comunque, “la detrazione dalla base imponibile del costo pari all'intero importo della fattura per operazione inesistente, integra di per sé, per il contribuente, un profitto, sia pure inteso in senso lato”.
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