Passa la fiducia al Senato sul Jobs Act

Pubblicato il 09 ottobre 2014 E’ passata la fiducia al Senato sul testo della legge-delega relativo al c.d. Jobs Act, come risultante dall’emendamento interamente sostitutivo, presentato dal Governo in Senato l’8 ottobre 2014.

In particolare si segnala:

- la previsione di sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato. Il testo prevede la promozione, in coerenza con le indicazioni europee, del contratto a tempo indeterminato come forma privilegiata di contratto di lavoro rendendolo più conveniente rispetto agli altri tipi di contratto in termini di oneri diretti e indiretti;

- l’assenza di qualsiasi riferimento diretto all’art. 18 della Legge n. 300/1970. Tuttavia, la previsione di cui all’art. 6, punti a) e b), lascia aperta la strada a ritocchi alla disciplina in questione nei decreti delegati, laddove è prevista la razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti, anche mediante abrogazione di norme, connessi con la costituzione e la gestione del rapporto di lavoro, nonché l’eliminazione e la semplificazione, anche mediante disposizioni di carattere interpretativo, delle norme interessate da rilevanti contrasti interpretativi, giurisprudenziali o amministrativi.

Nonostante tutto, è possibile sostenere che, quasi sicuramente, l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori non sarà applicabile, almeno così com'è adesso, al contratto a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio.

Fra gli altri argomenti vengono in evidenza:

- i contratti a tutele crescenti per i neo-assunti;

- il riordino delle tipologie contrattuali;

- la revisione della disciplina sulle mansioni nei processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale;

- la rivisitazione della disciplina dei controlli a distanza;

- la riforma dell’ASpI;

- la razionalizzazione degli incentivi all’assunzione ed all’autoimpiego;

- la semplificazione degli adempimenti amministrativi connessi con la costituzione, la gestione e la cessazione del rapporto di lavoro;

- le c.d. ferie solidali;

- la rivisitazione dei contratti di solidarietà;

- l’introduzione del compenso orario minimo nel lavoro subordinato e nei contratti co.co.co, nei settori non regolati da contratti collettivi.
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