Per l'applicazione dell'esimente occorre la prova

Pubblicato il 13 aprile 2010
La Cassazione, Quarta sezione penale, ha respinto, con pronuncia n. 13596 del 12 aprile, il ricorso presentato da un avvocato avverso la decisione con cui i giudici di merito lo avevano condannato per ingiuria aggravata in quanto, mentre era in fila davanti agli sportelli dell'Unep di Napoli, aveva rivolto al vigile che smistava la fila la frase “Non esco fuori, mi denunci pure, e prima di indossare quella divisa paghi i suoi debiti”.

Il ricorrente lamentava la mancata applicazione dell'esimente della provocazione in quanto, a suo dire, il vigile, che conosceva a causa di una pregressa controversia, aveva intenzionalmente rallentato la fila.

Tuttavia - spiegano i giudici di Cassazione - dagli atti impugnati risultava provata solo la situazione in cui si era verificato il rallentamento della fila mentre tutte le altre circostanze di fatto evidenziate dal ricorrente erano rimaste al di fuori del concreto accertamento operato dai giudici di merito.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Contratti di ricerca e incarichi post-doc: contributi INPS e Uniemens

12/09/2025

CGUE: tutela antidiscriminatoria estesa ai lavoratori caregiver

12/09/2025

Contributi minimi avvocati: avvisi pagoPA e modelli F24 - quarta rata

12/09/2025

Riforma commercialisti 2025: tutte le novità approvate dal Governo

12/09/2025

Bonus psicologo 2025: al via le domande dal 15 settembre

12/09/2025

Prima casa, vendita entro 2 anni. Quando l’utilizzo del credito?

12/09/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy