Prezzi contenuti? Niente sanzione disciplinare per il notaio

Pubblicato il 18 aprile 2013 Secondo la Seconda sezione civile della Cassazione – sentenza n. 9358 depositata il 17 aprile 2013 – il notaio che, anche sistematicamente, offre una prestazione ad onorari e compensi più contenuti rispetto a quelli che derivano dall’applicazione della tariffa notarile, “non pone in essere, per ciò solo, un comportamento di illecita concorrenza, essendone venuta meno la rilevanza sul piano disciplinare della relativa condotta”. È l’effetto della disciplina introdotta dalla Legge n. 248/2006 di conversione del Decreto legge n. 223/2006, abrogativa dei minimi tariffari.

In ogni caso – continua la Suprema corte – posta l’irrilevanza disciplinare della mera adozione, da parte del notaio, di comportamenti di prezzo indipendenti sul mercato, l’estensione dell’autonomia privata, con la conseguente possibilità di pattuire compensi inferiori rispetto a quelli discendenti dalla applicazione della tariffa, non deve in ogni caso tradursi in un pregiudizio per il cliente in termini di qualità della prestazione e nemmeno realizzarsi attraverso pratiche professionali scorrette quali strumenti di acquisizione della clientela non conformi all’etica professionale.
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