Reato di usura: rilevante il carattere della pattuizione

Pubblicato il 21 settembre 2019

La Corte di cassazione, con sentenza n. 38551 del 18 settembre 2019, ha enunciato alcuni principi di diritto in merito alla configurazione del reato di usura.

Ha precisato, in particolare, che ai fini dell'integrazione della fattispecie, non occorre che l'iniziativa di instaurare la negoziazione sia stata presa dall'usuraio, né rileva che la conclusiva pattuizione connotata da usura sia stata accettata dalla vittima senza subire pressioni, poiché “la ratio dell'incriminazione s'incentra sul carattere oggettivamente usurario della pattuizione.

Così, si configura il reato di usura o di estorsione a seconda che l'iniziale pattuizione usuraria sia stata spontaneamente accettata dalla vittima, oppure accettata per effetto della violenza o minaccia esercitata dal soggetto attivo.

Inoltre, è possibile che i due reati concorrano quando la violenza o la minaccia siano esercitate al fine di ottenere il pagamento degli interessi pattuiti o degli altri vantaggi usurari.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

ISA 2024: approvate le modifiche

05/05/2025

Concordato preventivo biennale 2025-2026: online il software “Il tuo ISA 2025 CPB”

05/05/2025

Lavoro sportivo: pubblicato il terzo aggiornamento del mansionario

05/05/2025

Coniuge superstite e IMU: quando si è soggetti passivi d’imposta

05/05/2025

Aggressioni a docenti: maggiori tutele per il personale scolastico

05/05/2025

Dichiarazioni dei Redditi 2025: ok software per compilazione e controllo

05/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy