Rientro dei capitali, salve le istanze presentate

Pubblicato il 20 marzo 2014 Il destino del decreto legge 4/2014, sul rientro dei capitali esteri, è la conversione in legge entro il 28 marzo 2014, pena la decadenza. Manca solo il passaggio al Senato, data l’approvazione della Camera.

Il provvedimento contiene la sospensione di adempimenti tributari e contributivi - rinvio delle scadenze fiscali e contributive al 31 ottobre 2014 - per Emilia, Lombardia e Veneto colpiti da eventi calamitosi del 2014 (con la possibilità di sospensione del pagamento delle rate dei mutui), ma non estende la sospensione alla Sardegna.

Valide le autodenunce avviate

Il decreto è spogliato della voluntary disclosure (consulta l'articolo "Voluntary disclosure stralciata, appuntamento a maggio"), ma mette in atto la modifica della commissione Finanze che protegge la validità delle istanze presentate prima della soppressione della parte dedicata all’autodenuncia.

La norma approvata fa sì che la documentazione e le informazioni fornite dai soggetti interessati non siano utilizzati a sfavore di chi ha fatto affidamento al vecchio dispositivo sulla collaborazione volontaria.

Pertanto, restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base delle norme contenute nell'articolo 1 del decreto legge 28 gennaio 2014, n. 4.

Un Odg costringe il Governo a fare di più


Un ordine del giorno alla legge di conversione impegna il Governo ad emanare un atto di indirizzo nei confronti del Fisco per far rientrare nella clausola di salvaguardia “tutti i casi in cui l'istanza di collaborazione volontaria sia stata validamente presentata nel corso dell'iter di conversione del decreto legge”, quindi “ancorché la procedura non si sia conclusa”.
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