Riforma della disabilità: al via la seconda fase sperimentale

Pubblicato il 08 settembre 2025

A partire dal 30 settembre 2025, prende avvio la seconda fase sperimentale della riforma della disabilità, prevista dal decreto legislativo n. 62/2024, che interessa ulteriori province.  

L'INPS, con il messaggio del 5 settembre 2025, n. 2600, illustra le modalità operative e le scadenze, ribadendo il ruolo centrale del certificato medico introduttivo, che diventa lo strumento unico per l’avvio del procedimento valutativo.

L’Istituto conferma che, a partire dal 1° gennaio 2027, l’accertamento della condizione di disabilità sarà affidato in via esclusiva all’INPS su tutto il territorio nazionale.

Prima fase sperimentale

L'INPS richiama l’articolo 33 del decreto legislativo n. 62/2024, che ha dato avvio, dal 1° gennaio 2025, a una prima fase sperimentale limitata ad alcune province: Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste (cfr. art. 9, comma 1, d.l. 31 maggio 2024, n. 71, convertito dalla legge 29 luglio 2024, n. 106).

Estensione della sperimentazione

Con il messaggio n. 2600/2025, l'INPS comunica che, a decorrere dal 30 settembre 2025, la sperimentazione sarà estesa alle province di Alessandria, Genova, Isernia, Lecce, Macerata, Matera, Palermo, Teramo e Vicenza, oltre che alla Regione autonoma Valle d’Aosta e alla Provincia autonoma di Trento.

Viene tuttavia, precisato che nei territori della Valle d’Aosta e della Provincia autonoma di Trento non è previsto l’intervento dell’INPS nella gestione del procedimento di accertamento della disabilità.

Il nuovo certificato medico introduttivo

Uno degli elementi centrali della riforma riguarda la nuova modalità di avvio del procedimento valutativo di base. Come chiarisce l'INPS, dal 30 settembre 2025 nelle province sopra indicate l’unico strumento per l’avvio dell’iter di accertamento della disabilità sarà il nuovo “certificato medico introduttivo”.

Questo strumento, infatti, sostituisce definitivamente la presentazione della domanda amministrativa, che non dovrà più essere trasmessa né dal cittadino né dagli Istituti di patronato o dagli intermediari autorizzati.

Termini transitori

L'INPS, con il messaggio n. 2600/2025, sottolinea che:

Il cittadino potrà comunque rivolgersi, per la trasmissione della domanda entro i termini transitori, anche a patronati e intermediari autorizzati.

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