Riforma forense: tariffe derogabili

Pubblicato il 14 luglio 2009
Il comitato ristretto della commissione Giustizia del Senato, nella predisposizione del testo di riforma della professione forense, ha cancellato dal documento messo a punto dal Cnf la norma che disponeva la soppressione dell'art. 2 della legge 248/2006 sulle tariffe e pubblicità per i professionisti (legge Bersani). Il nuovo art. 12, comma 5, per come corretto, così prevede: “Gli onorari minimi sono, in via di principio, vincolanti”. Cancellata anche la previsione secondo cui l'esame di abilitazione deve essere superato ”non oltre i cinque anni antecedenti la data di presentazione della domanda di iscrizione” nonchè l'art. 28 che disciplinava lo sportello per il cittadino.

De Tilla, presidente dell'Oua, esprime la propria insoddisfazione per questa proposta di riforma giudicata “molto deludente”. De Tilla annuncia che oggi, nel corso dell'audizione informale sul testo, le varie anime dell'avvocatura si mostreranno compatte nel richiedere il rigetto del testo.

Eleonora Pergolari
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