Risoluzione crisi bancarie. Recepita la Direttiva Ue

Pubblicato il 14 novembre 2015

Sono stati approvati dal Consiglio dei ministri - seduta n. 90 del 13 novembre 2015 – due schemi di decreto legislativo di recepimento della direttiva n. 2014/59/UE, cosiddetta “Bank Recovery and Resolution Directive”, istitutiva di un quadro armonizzato a livello dell’Unione europea in tema di risanamento e di risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento.

Gli elaborati, approvati in via definitiva, sono volti all’attuazione dell’articolo 8 della Legge di delegazione europea 2014 (Legge n. 114/2015).

In particolare, il recepimento della direttiva è stato articolato in due interventi normativi:

Modifiche al Tub e Tuf

Un primo decreto, di modifica al Decreto legislativo n. 385/1993 (Testo unico bancario) e al Decreto legislativo n. 58/1998 (Testo unico della finanza), è volto ad introdurre la disciplina dei piani di risanamento, del sostegno finanziario infragruppo, delle misure di intervento precoce.

Inoltre, le norme sull’amministrazione straordinaria e sulla liquidazione coatta amministrativa vengono allineate alla disciplina europea.

Risoluzione

L’altro decreto costituisce un autonomo provvedimento contenente la disciplina in materia di predisposizione di piani di risoluzione, di avvio e chiusura delle procedure di risoluzione, di adozione delle misure di risoluzione, di gestione della crisi di gruppi cross-border, di poteri e funzioni dell'autorità di risoluzione nazionale e di disciplina del fondo di risoluzione nazionale.

In particolare, viene previsto che le attività connesse con la risoluzione spettino all’autorità di risoluzione le cui funzioni, in attuazione della delega, sono state attribuite alla Banca d’Italia.

Bail in dal 2016, depositor preference dal 2019

Per quanto riguarda l’applicazione del meccanismo di salvataggio interno, cosiddetto "bail-in" - consentito dalla direttiva e previsto dalla delega - è stato disposto un rinvio al 1° gennaio 2016.

Nei testi dei due decreti sono state recepite alcune delle osservazioni proposte dalle Commissioni parlamentari competenti, tra le quali viene segnalata quella concernente il rinvio, al 2019,  dell’applicazione delle norme sull’estensione della depositor preference ai depositi diversi da quelli protetti dal sistema di garanzia dei depositi e di quelli delle persone fisiche e delle piccole e medie imprese.

Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

La trasparenza fiscale nel percorso di sostenibilità

05/08/2025

Giustizia civile: 500 giudici da remoto e organici potenziati

05/08/2025

Licenziamento per motivo oggettivo e rifiuto di mansioni inferiori

05/08/2025

ZES Marche e Umbria: via libera al rilancio economico

05/08/2025

Reddito di lavoro autonomo: l'analisi della Fondazione studi

05/08/2025

Più tempo per codice dello spettacolo, contratti di lavoro e equo compenso

05/08/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy