Sequestro preventivo. Confisca per equivalente solo se impossibile il sequestro diretto

Pubblicato il 22 agosto 2018

In caso di reati tributari commessi dall'amministratore di una società, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente può essere disposto sui conti del legale rappresentante solo quando si è attestata l'impossibilità del sequestro diretto del profitto del reato nei confronti dell'ente che ha tratto vantaggio dal reato.

A chiarirlo la Terza sezione penale della Cassazione, con la sentenza 38723 del 21 agosto 2018.

Altro chiarimento, offerto con la sentenza, è che integra il fumus commissi delicti del reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, ex articolo 2 del decreto legislativo 74/2000, già l'acquisizione e l'inserimento in contabilità da parte dell’imprenditore di una fattura passiva per prestazioni inesistenti, poiché se lo fa è di regola per ragioni di evasione fiscale. Non rileva, infatti, la circostanza di aver inserito o meno la stessa nella dichiarazione fiscale.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Scuola e formazione: tutela INAIL strutturale dall’anno scolastico 2025/2026

04/08/2025

AI Act: al via dal 2 agosto le regole per i modelli GPAI

04/08/2025

Decreto fiscale pubblicato in GU. Nuova rottamazione e controlli fiscali più tutelati

04/08/2025

Prestazioni di disoccupazione indebite per riclassificazione aziendale: indicazioni Inps

04/08/2025

Riforma fiscale 2024: Assonime sull’addio al doppio binario tra contabilità e fisco

04/08/2025

Inail, rivalutati gli indennizzi per danno biologico dal 1° luglio

04/08/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy