Siciliotti, le condizioni per avere un fisco equo
Pubblicato il 27 novembre 2010
Ai quattro tavoli tecnici convocati dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, per mettere a punto i passaggi verso una riforma del sistema fiscale che interessi tutto il Paese, i dottori commercialisti, presieduti da Claudio Siciliotti, si dicono pronti ad intervenire con pragmatismo positivo.
Come esposto nel loro documento “Il manifesto dei commercialisti italiani per la riforma del fisco”, l’intera categoria appare più che motivata a mettere in atto una riforma che attraverso quattro linee prioritarie d’azione punti a raggiungere circa dieci obiettivi fondamentali.
Siciliotti, nel commentare il lavoro da fare, ribadisce che è chiaro che ai quattro tavoli tecnici convocati i commercialisti daranno il loro contributo. Ma è altrettanto chiaro che la riforma fiscale sarà valida se si baserà su cinque condizioni: se avrà i presupposti che le consentiranno di durare a lungo; se avrà chiari i vincoli di gettito; se privilegerà un sistema coerente ed equo; se mirerà ad una semplificazione normativa e se, infine, la sua attuazione non passerà per condoni per sanare il pregresso.