Società con maxi-responsabilità

Pubblicato il 15 aprile 2009 L’elenco dei cosiddetti reati-presupposto contenuti nel decreto legislativo n. 231 del 2001 è destinato ad allungarsi. La lista dei reati discende dalle varie direttive Ue che la Comunitaria 2009, appena approvata dal Consiglio dei ministri, obbliga ad inserire nel nostro diritto penale. Tra i nuovi illeciti devono farsi rientrare i reati di associazione criminale, falsificazione e frode ma anche il traffico di stupefacenti, la violazione della normativa su marchi e brevetti e l’immigrazione clandestina. La vera novità è, però, l’introduzione della responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi che dipendono da reato. Il presupposto comune in questo caso è che l’illecito amministrativo deve essere compiuto da un dipendente, anche un manager, e l’impresa deve averne tratto un vantaggio. Vengono cioè introdotte una serie di sanzioni pecuniarie e interdittive a carico delle aziende che, come persone giuridiche, sono responsabili di non aver impedito a dipendenti e amministratori di commettere reati nell’interesse della società. La responsabilità suddetta è, invece, preclusa se l’ente, prima della commissione del reato, ha adottato un modello di organizzazione, gestione e controllo idoneo a prevenire i reati derivanti da illeciti amministrativi.
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