Spesometro nel caos. ANC: annullare subito l’adempimento

Pubblicato il 04 ottobre 2017

Nuovo spesometro nuovo intoppo, stavolta con i “gestionali”, i software acquistati dai professionisti per eseguire le comunicazioni Iva.

Per molti professionisti la ricevuta, senza comunicazione della motivazione, porta la dicitura “file scartato”. L'agenzia delle Entrate ha avvisato Sogei.

Surreale clima di incertezza

Cndcec e Associazione nazionale commercialisti denunciano nuovi capricci della piattaforma “Fatture e corrispettivi”.

Un comunicato ANC del 3 ottobre spiega la situazione ad oggi:

Il call center è in tilt e le software house forniscono indicazioni non univoche

Intanto, dal vertice al Mef - Sogei arriva la decisione che tutti coloro che si sono visti scartare gli invii effettuati tra le 17 di lunedì e le 10,30 del 3 ottobre senza l’indicazione dell’errore commesso dovranno rinviare i dati.

Il direttore generale di AssoSoftware, Roberto Bellini, ha dichiarato: “Siamo molto contrariati dai messaggi comunicati dal call center dell’agenzia delle Entrate perché flussi corretti già inviati non dovrebbero essere rinviati. Questo, se fosse confermato, oltre a creare disagio e problemi agli utenti, porrebbe un ombra sul funzionamento del sistema di interscambio che in questo caso non sarebbe stato in grado di elaborare correttamente i dati ricevuti chiedendo all’utente un nuovo invio”.

Annullamento dell’adempimento per manifesta incapacità dell’Amministrazione

Il Cndcec spinge sull'opportunità di una immediata comunicazione di una proroga lunga dei termini con sospensione delle sanzioni e la possibilità di correzione di errori o ritardi.

L’Associazione Nazionale Commercialisti chiede l’immediata messa offline dell’intera procedura, dandone opportuna, ufficiale e motivata notizia; chiede, inoltre, l’annullamento dell’adempimento per manifesta incapacità dell’Amministrazione nel fornire e nel gestire gli strumenti che essa stessa concepisce.

Missiva del Garante a Gentiloni sull’allarme privacy

In un tempo caratterizzato dalla ineludibile necessità di ricorrere sempre più allo scambio telematico dei dati e all’interconnessione delle banche dati pubbliche, mancano spesso un’adeguata consapevolezza e competenze idonee a far fronte all’incremento dei rischi per i diritti e le libertà delle persone coinvolte”, scrive il Garante Antonello Soro. E aggiunge che il fenomeno rappresenta un elemento di “grande vulnerabilità”, che sta minando “la fiducia dei cittadini e delle imprese” e la “credibilità del Governo nella sua opera di attuazione dell’Agenda digitale”. È, pertanto, oppurtuna una “verifica puntuale dello stato di sicurezza delle banche dati pubbliche e dei processi in corso di attuazione dell’Agenda digitale”.

Plauso per il Garante dal presidente Cndcec, Miani: “La presa di posizione di Soro certifica di fatto la gravità della situazione creatasi in queste settimane sullo spesometro. Un adempimento sulla cui complessità avevamo immediatamente messo in guardia tutti i nostri interlocutori istituzionali. Quanto accaduto, anche sul fronte della privacy, pone con forza il tema della direzione che si vorrà dare al nostro sistema fiscale”.

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