Spetta al Fisco provare la natura fittizia dei costi

Pubblicato il 09 ottobre 2009
Con ordinanza del 6 ottobre 2009, la n. 21317, la Cassazione, quinta sezione civile, ha respinto il ricorso presentato dal Fisco contro la decisione con cui la Commissione tributaria regionale della Liguria aveva posto a suo carico l'onere di provare che i costi indicati dalla società contribuente, destinataria di un avviso di accertamento del reddito dichiarato ai fini Irpeg ed Ilor, erano fittizi. In particolare, la Suprema corte ha evidenziato come “in tema di accertamento delle imposte sui redditi, nella ipotesi di costi documentati da fatture che l'amministrazione finanziaria ritenga relative ad operazioni inesistenti, non spetta al contribuente provare che l'operazione è effettiva, ma spetta all'amministrazione che adduce la falsità del documento e, quindi, l'esistenza di un maggiore imponibile, provare che l'operazione commerciale, documentata dalla fattura, in realtà non è stata mai posta in essere".
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

NIS, al via la seconda fase: misure, obblighi e scadenze ACN

02/05/2025

Licenziamento in malattia legittimo se l’attività extra ostacola la guarigione

02/05/2025

Credito estero: no a decadenza per omessa indicazione in dichiarazione

02/05/2025

UCPI: sciopero e manifestazione nazionale contro il Decreto sicurezza

02/05/2025

Maternità e formazione professionale continua, chiarimenti commercialisti

02/05/2025

Superbonus e CILA-S: decadenza dell’agevolazione per mancata compilazione del quadro F

02/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy