Il 30 settembre 2025 entra in vigore il Decreto del Ministero della Giustizia n. 128 del 24 luglio 2025, che introduce un regolamento in materia di strutture residenziali per l’accoglienza e il reinserimento sociale dei detenuti adulti.
Il provvedimento - pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 settembre 2025 - definisce criteri uniformi per l’istituzione, la gestione e l’accesso a tali strutture.
L’obiettivo dichiarato è duplice: offrire a detenuti non pericolosi una misura alternativa al carcere, soprattutto in assenza di un domicilio, e garantire percorsi concreti di rieducazione attraverso lavoro e formazione.
Si prevede che il Ministero della Giustizia istituisca un elenco ufficiale, aggiornato due volte l’anno, in cui saranno inserite le strutture idonee.
Possono iscriversi enti pubblici, enti locali, aziende sanitarie ed organismi del Terzo settore che dispongano di strutture comunitarie o residenziali temporanee con idoneità alloggiativa e sanitaria.
Le strutture devono offrire:
Requisiti per i detenuti
Possono presentare istanza i detenuti che soddisfano congiuntamente i seguenti requisiti:
La permanenza massima prevista è di otto mesi, con l’obiettivo di consentire al beneficiario di trovare una sistemazione autonoma.
L’istanza va presentata dal detenuto o dal difensore presso la direzione dell’istituto penitenziario.
Dopo la verifica dei requisiti e una relazione dell’équipe di osservazione e trattamento, l’Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna (UEPE) attesta la disponibilità del posto e trasmette la pratica all’autorità giudiziaria competente, che decide sull’ammissione.
Il programma dispone di 7 milioni di euro annui, ripartiti tra gli UEPE. In caso di risorse insufficienti, sarà data priorità alle strutture con i migliori risultati documentati in termini di reinserimento. Lo Stato, inoltre, potrà recuperare le spese sostenute applicando il Testo unico sulle spese di giustizia.
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