Studi di settore, la lunga attesa

Pubblicato il 17 maggio 2009

E’ molto probabile che le categorie interessate dagli studi di settore chiedano una proroga dei termini della prossima dichiarazione o, in via secondaria, la non applicazione della maggiorazione dello 0,40% per i versamenti entro i 30 giorni successivi. Questo perché, a meno di un mese dalla scadenza per il pagamento del saldo di Unico e del primo acconto del 16 giugno 2009, manca il programma per il calcolo dei ricavi che tenga conto dei correttivi anti-crisi. È, infatti, ancora in attesa della firma del ministro dell’Economia Tremonti il decreto che darà la necessaria copertura ai correttivi. Le bozze, già diffuse, dei modelli per i dati sugli studi di settore contenenti i righi per le indicazioni legate ai correttivi sono prive di istruzioni, che dovrebbero essere ufficializzate prossimamente. Sono state pubblicate, infine, sul sito dell’agenzia delle Entrate le specifiche tecniche di Gerico, anche se il programma applicativo manca e le software house avranno bisogno ancora di qualche giorno. La lungaggine è dovuta dalla necessità di adeguare il programma dal momento che l’applicativo ha dovuto integrare numerose voci di calcolo.

Si ricorda che da quest’anno ai fini degli studi entrano a regime, dopo una fase transitoria con Unico 2008, le regole relative ai soggetti multiattività fissate dal Dm 11 febbraio 2008. Dunque, i soggetti che svolgono più attività d’impresa, tra le quali ve ne sia una soggetta agli studi, devono annotare separatamente i ricavi delle stesse e, nella sussistenza di più attività soggette, deve essere applicato Gerico con riferimento all’attività per la quale i ricavi risultano prevalenti. Si ricorda che, relativamente al periodo d’imposta 2008, gli studi non possono trovare applicazione in sede di accertamento quando i ricavi delle attività secondarie, non rientranti nello studio principale, superano il tetto del 30% dei ricavi complessivi.

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