Tabelle millesimali modificate a maggioranza: prime incertezze applicative sulla pronuncia di Cassazione

Pubblicato il 03 settembre 2010
Primi dubbi interpretativi sulla recente sentenza delle Sezioni unite di Cassazione, la n. 18477 del 9 agosto 2010, con cui è stato sancito che per la modifica delle tabelle millesimali di condominio non è necessaria l'unanimità dei condomini bensì la maggioranza dei presenti all'assemblea che rappresenti almeno i 500 millesimi. Alla luce della detta pronuncia sorgerebbero, infatti, alcune incertezze applicative con riferimento all'individuazione sia del tipo di tabelle che potranno essere modificate sia dei presupposti e criteri di calcolo. 

La sentenza – per Confindustria - “prende in esame il caso dell'approvazione di una tabella millesimale al fine di stabilire i contributi dei condomini dovuti in relazione al servizio di riscaldamento, sancendo che la relativa decisione possa essere assunta a maggioranza dall'assemblea. Non si tratta di un principio del tutto nuovo, soprattutto in dottrina, e quindi questa sentenza non va enfatizzata più di tanto, non riferendosi alle tabelle millesimali ai fini dei diritti di proprietà”

Secondo altra tesi, la nuova interpretazione consentirebbe la possibilità di modificare a maggioranza tutti i tipi di tabelle condominiali, di proprietà e non, con la conseguenza che con votazioni separate si può arrivare a modificare le varie tipologie di riparto spese a seconda delle necessità di "riallineamento" alla situazione reale. 

In ogni caso, l'associazione dei consumatori Aduc e le associazioni dei proprietari e utenti, Sunia ed Apu, salutano con favore la novità interpretativa grazie alla quale – precisano - sarà reso più semplice e meno dispendioso, in termini di tempo e di denaro, il procedimento d'approvazione e revisione delle tabelle millesimali conformi ai criteri legali.
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